
27 dicembre 2013
AL NUOVO ANNO
“
Sta zitto.
Taci ogni assurdo proposito di cui l’uomo vuole adornarti,
tappa la bocca trattenendo bugiardi proclami.
Sta zitto ma, ascolta.
E’ il pensiero dell’uomo
A riempire il tuo tempo,
è l’agire di un bimbo a donarti futuro,
è l’uomo che in te conclude il suo tempo
a lasciarti il suo insegnamento.
Ascolta.
Tu irrompi tuo malgrado,
indifferente rovini nei corpi di uomini e donne,
superbo cancelli il ricordo dei tuoi precedenti
annebbiando le menti.
Tiranno .
Sarai festeggiato al tuo insediamento,
in te riposto ogni proponimento,
sprezzato al fine sarai
se le promesse non manterrai.
Sta zitto.”
Tz,27 dicembre 2013

22 dicembre 2013
tradizione
"Se l Natale non è nei tuoi occhi,
è inutile festeggiare.
Se il Natale non è nel tuo cuore,
non puoi augurarlo ad altri.
Se il Natale lo hai vissuto interiormente,
non hai bisogno di festeggiare ogni anno.
Il tuo Natale è ogni giorno".
Furto
“Mamma, ti hanno mai rubata l’anima?”.
Sei così da sempre:dolce,imprevedibile,pungente proprio nei momenti in cui io mi lascio prendere dalle mie preoccupazioni e riesumo tutti i miei errori, tutte le mie manchevolezze.
“Eh,mamma,te l’hanno rubata o no l’anima, almeno una volta?”. Mi osservi col tuo fare impertinente mentre scuoti energicamente la tua Barbie,quasi fosse lei a non risponderti prontamente.
Abbandono il ferro da stiro,anche lui col suo sbuffo di vapore sembra voler sollecitare la mia risposta, ti guardo e ti scopro nuova,diversa,sconosciuta : “Se mi hanno mai rubata l’anima? Ma no, non si può rubare l’anima di una persona!”
Ti allontani senza commentare ed io tiro un sospiro di sollievo: non sarei stata capace di approfondire l’argomento.
“Mamma, ti hanno mai rubata l’anima?” mi rimbomba nella mente quell’inatteso quesito che non mi son mai posta e,fingendo di riprender a stirare mi chiedo: “Ti sei lasciata rubare l’anima,qualche volta?”
Rivisito la mia esistenza in un cortometraggio in bianco e nero: alti e bassi,gioie e dolori si susseguono e si alternano freneticamente come volessero crearsi una vi a di fuga per evitare di essere incolpati; facce si sovrappongono a facce,voci si accomunano ad altre mentre una perfida sensazione di disagio inizia ad invadere il mio stomaco, a stringermi la gola in un groppo che non sa di lacrime. Non vedo la mia anima.
Qualcuno me l’ha davvero rubata senza che io me ne accorgessi? Frugo in tutti i ricordi prima di rendermi conto di non aver mai prestato attenzione a lei,all’anima mia o degli altri non importa: neanche so bene chi sia,cosa sia l’anima!
Nello scappare via hai lasciato sul tavolo un tuo disegno: raffigura una personcina con la gonna,quindi è femmina, alle cui spalle vi è una nuvoletta che sembra volar via nella quale vi è scritta una sola parola,”anima”.
Può volare via,l’anima?No, non finchè vivo.
Sei adulta e lontana ormai e della mia anima non hai più curiosità.
Ora che ho la risposta!
No, l’anima non me l’hanno rubata,mai. L’ho sempre donata,io,l’anima e taluni me l’hanno resa stropicciata, ferita,malmenata. Ho impiegato tempo per ripulirla, ricomporla,medicarla: è così che ci siamo conosciute, che abbiamo scoperto una certa reciproca affinità ed abbiamo deciso di iniziare una consapevole convivenza. Quando non è in trasferta in dono,ovviamente!
Dimmi,mia dolce bambina: tu la doni,la tua anima?
08 dicembre 2013
Succede a MIlano : Benedizione Natalizia
“Oh che bello! Sei arrivata giusto in tempo! Sto aspettando il parroco che viene a benedire le case così verrai benedetta anche tu con me!"
Che dire? Guardo la mia amica così entusiasta per poter condividere con me un momento tanto significativo che mi si smorza ogni parola mentre stringo i denti in una smorfia e borbotto fra me e me la speranza di un ritardo del prete. Non trovo lo spazio nè l'armonia per testimoniare di un natale che non festeggio e subisco l'evento, esemplare per puntualità :
"Buongiorno, eccomi qui sono il parroco don Proserpino e vengo a benedire questa casa e tutti coloro che vi abitano,ah! anche lei che è qui, perchè è necessario che la Madonna intervenga...Ave maria...Visto signora? Ho benedetto più voi persone che le mura! Oh,la busta,grazie...benedire la casa di sua figlia? e che ore sono? Bè,facciamo presto perchè io devo andare a celebrare la messa...Ave Maria...Bene,bene,grazie e arrivederci!"
Io non commento.Lo fa la mia amica: "Ma hai sentito che modo di fare? Facciamo presto!?! Due parole in croce e via! Che modo è di fare!?!"
Già: che modo è di fare? Ripenso a quando anch'io,cresciuta nel rispetto di tutta la tradizione cattolica, aspettavo con i miei genitori ed i condomini, i quali in quel momento si sentivano "più buoni" e tenevano lal loro porta di casa spalancata , il parroco con i chierichetti al seguito impegnati nel giro della benedizione delle case in preparazione al natale: il tempo non era mai sufficiente,il parroco sempre in ritardo e, una volta intascata la busta tutto si concludeva.
Sorrido alla mia amica per la quale non trovo altra risposta se non la mia consolidata esperienza " Meno male che il Signore non ha mai la stessa fretta dei preti!"
Grazie, mio Dio! Le tue benedizioni sono quotidiane,dirette, concrete! Tu non hai fretta con nessuno di coloro i quali si rivolgono a Te,di giorno o di notte non importa ed ascolti attentamente in ogni circostanza le loro richieste, le loro necessità! LaTua opera in loro favore è costante e perfetta!
Mentre per tradizione si aspetta la nascita di Gesù bambino, per fede si invoca il ritorno di Gesù adulto.
tz
01 dicembre 2013
IL SIG.ACCA
“ Un giorno il signor
Acca decise che era giunto il tempo di non restare più zitto, di non passare
più inosservato.
Da decenni se ne stava buono, buono in quel monolocale al
numero 8 affittatogli dal signor Alfabeto in via delle Lettere: pochi amici, lo
squillo sporadico del citofono dei soliti distributori di inutili pubblicità,
il portinaio che si affacciava al suo uscio
di tanto in tanto più per curiosità che per affetto.
Nessuno sapeva di come egli trascorresse il
tempo,nessuno pareva interessarsi delle
sue emozioni, dei suoi pensieri,del suo bisogno di lavorare. Le sue vicine di
casa, le signorine Consonanti,vantavano tutte nobili origini,le sentiva uscire
ogni giorno e rientrare agli orari più strani,vociferanti e talvolta esagitate
nel raccontarsi a vicenda gli impegni di cui erano state protagoniste; la
famiglia dei Vocali,di loro sapeva si mormorava nel quartiere avessero usurpato
monolocali in più palazzi,era inconfondibile ed i loro passi li poteva
individuare fra tutti per il tono di indispensabilità di cui rumoreggiavano.
Eh sì, lo doveva ammettere almeno con se stesso, il signor
Acca in più d’una occasione aveva sbirciato i movimenti dei suoi vicini
provando un poco di invidia ma, non riuscendo a trattenere qualche risatina
osservando i loro buffi comportamenti
In quei momenti,dimenticava la sua solitudine,il suo forzato
far niente. Un lungo sospiro lo scuoteva e,finalmente,trovava voce per
manifestarsi:” AHHH !!!”
Da solo, aveva imparato ad esercitare le corde vocali in una
miriadE di tonalità di espressione di sensazioni,connubio segreto con i ragazzi
della famiglia Vocali con i quali si divertiva moltissimo osservando ed
apprezzando la loro gara per apparir più significativo l’un dell’altra:
trascorrevano ore ed ore,quei monelli, nell’alternarsi gorgheggiando e ridendo
delle stonature senza dar peso ai suoi lamenti non essendo agli avvezzo ad
essere stiracchiato e risucchiato lungo la scala delle sig.re Note!
Quante risate sino alle lacrime! Nessuno ne aveva
sentore,tuttavia: il silenzio regnava
sovrano, tutti affermavano in totale convinzione i vicini di casa del sig.Acca.
Così trascorrevano le apparenti inutili giornate e notti
insonni del sig.Acca,talvolta turbati dal timore di venire scoperto dei suoi sogni,del suo immaginar il turbinio
del suo solfeggiar con i Vocali! Quanto avrebbe voluto dir la sua,mano nella
mano volteggiando in sobrie danze fra le Nobildonne Consonanti , i possenti
signorini Vocali e le gentil donzelle loro sorelle!
Fu merito inconsapevole del curioso portinaio a donare
svolta alla sua mesta esistenza,sì da indurlo alla definitiva decisione di uscire allo scoperto: non avendo quel giorno
altro motivo per bussar all’uscio del sig. Acca,il sig.portinaio gli portò in
dono un volantino d’inutile pubblicità
di cui, a suo parer, l’immagine furiosamente colorata meritava
particolar osservazione.
Degli sgargianti colori il sig.Acca non fece caso ma,quello
strano susseguirsi di Sig.re Consonanti e Gentil Vocali sottobraccio e vociferanti per il sig.Acca, fu un vero tuffo
al cuore!
Tradì il sig. Vocabolario, sincero amico di devozione degno e,confidando in un suo parente in altro Stato
in voga, coraggio riesumato, delucidazioni chiese: “ soddisfar potrà,gentil
Messere, di codesto modesto Acca intimo pensiero,se degli Acca in giro per il
mondo vi sia maggior considerazione che
nel mio quartier modesto!?!”
Seduta stante risposta ebbe: “ Sig.Acca ,nostro consorte sia
nel donar significato e suono ad ogni verbo, componimento eccelso del saper di
lettere e di scienze! Bagaglio appronti e ci raggiunga!”
“ Eh ,ih, uh,ah,oh” fu
il canticchiar armonioso a risvegliar l’attenzione dei coinquilini del numer 8 ! Stupiti tutti del partir del sig Acca,
s’accorsero all’improvviso che della sua presenza non potean far senza se della loro impronta volean lasciar traccia
nella parlata dolce e di sapienza!
Nobildonne e Signorini tutti si profusero in mille inchini
sì che il sig.Acca dietro front a loro dovette ! Rispetto ed onor così ottenne
e del suo andar avanti o dietro per ogni
bimbo con la scrittura in via fondamentale il suo destin divenne! “
tz
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