Tutti facciamo parte del piano di Dio. Perchè alcuni siano personaggi potenti e malvagi, ricordati nei secoli, non lo so. Fidandomi di Dio e ben sapendo che i Suoi pensieri non sono i nostri, di noi persone dalle capacità intellettuali limitate al tempo presente, non mi pongo nemmeno il quesito del "perché?".
Il giuramento per l'insediamento presidenziale sulla Bibbia, un tempo per la testimonianza in tribunale non pare scandalizzare nessuno, nemmeno sapendo che non è detto venga rispettato.
Che in campagna elettorale, in Italia, facciano la loro comparsa il vangelo e la corona del rosario, al giorno d'oggi, penso sia evento visto più come gesto propagandistico\goliardico che di convinta posizione personale.
Mi chiedo se quel politico abbia mai considerato di essere anch'egli creatura partecipe del piano di Dio.
Lasciando a lui la decisione di scegliere quale percorso personale e di fede intraprendere, per noi tutti ricordo un passo biblico:
" Ogni persona sia sottoposta alle autorità superiori, perchè non v'è autorità se non da Dio; e le autorità che esistono, sono ordinate da Dio; e quelli che vi si oppongono, si attireranno addosso una pena..." (lettera ai Romani, cap.13 vers.1-2).
A noi che diciamo di credere in Dio, spetta il compito di pregare per tutti loro.
25 febbraio 2018
23 febbraio 2018
FUTURO
perchè non so quali cieli solcherai,
è buio l'orizzonte
mentre i venti portano lontano
gli aquiloni sfuggiti ad ogni guida
spezzato il filo che li univa
alle mani insanguinate
abbandonate ora nel grembo
del rimpianto, del rimorso.
Forse.
Rimane la tua impalpabile presenza
pesante come un macigno
che mi trascina nel cratere
della sofferenza
ove non c'è il coraggio
di respirare il cielo.
12 febbraio 2018
LA SOFFERENZA LEZIONE DI VITA GENEROSA
Pensando
a noi stessi, sovente viviamo il timore della sofferenza calando
l’evento su noi stessi quale esito di nostre scelte personali o di
patologie devastanti il nostro organismo. Raramente pensiamo ad
eventi funesti, improvvisi e imprevedibili che si abbattano su noi
trafiggendo il nostro pacifico vivere.
Quando
accadono, immancabilmente siamo impreparati ad accettarli, ancor meno
ad affrontarli.
La
sofferenza viene costantemente rifiutata, al giorno d’oggi, in nome
di una dignità di vita i cui parametri sono decretati dagli stessi
uomini, personalità riconosciute eccellenti esperti di etica, i
quali per loro stessi, messi alla prova, nessuno sa se li applichino.
“Perchè
soffrire inutilmente?” è il quesito ricorrente; meno consueto pare
essere la domanda “ la sofferenza è davvero inutile?”.
La
società contemporanea, in nome del progresso sociale, alla luce di
importanti ricerche scientifiche e conoscenze raffinate, ritiene di
poter ammodernare l’esistenza umana e di renderla più felice
spogliandola di difficoltà secolari che i nostri antenati impararono
a superare riconoscendo la loro naturale limitatezza. Si dice che
tutti i popoli trovarono nell’inventarsi un dio la scappatoia per
giustificare i loro insuccessi, per sopportare la sofferenza vissuta
come punizione dei loro dei o come sacrificio per rendersi propizio
il loro interessamento. Noi consideriamo arte statue, dipinti,
feticci a cui molti attribuiscono doti salvifiche: di loro non vi è
racconto che abbiano mai provato o condiviso la sofferenza umana.
Come
cristiani, spesso chiamiamo in causa il Signore solo in particolari
momenti della nostra vita, ad esempio nella sofferenza.
C’è
chi sommerge Dio con mille ripetuti “perchè?”, c’è chi Lo
maledice ritenendoLo unico colpevole, c’è chi Lo invoca per
ricevere aiuto.
Forse
nessuno di noi, di fronte ad un evento tragico che ci spossa, riesce
a ricordare che il primo ad avere vissuto la sofferenza sino alla
morte provocata da altri, immeritata, è Gesù.
Gesù
è stato crocifisso sulla croce ed ha sofferto come uomo l’atrocità
nella propria carne, nella propria sensibilità.
L’atto
compiuto dagli uomini sul Golgota nei Suoi confronti fu l’ultimo di
una miriade di oltraggi e affronti che Egli subì come ognuno di noi
li subisce quotidianamente dal proprio prossimo.
Gesù
non ha mai rinnegato o rifiutato la sofferenza.
Egli
ha trasformato la Sua sofferenza, la Sua morte nel dono più prezioso
che l’umanità abbia mai ricevuto: la salvezza, la vita eterna.
Di
certo noi non possiamo fare altrettanto ma, possiamo trasformare la
nostra sofferenza, di qualunque genere essa sia, in un dono: vivendo
sulla nostra pelle situazioni difficili, possiamo essere di aiuto per
coloro i quali si trovino nelle stesse situazioni donando loro il
nostro aiuto, il nostro sostegno ben conoscendo, avendolo
sperimentato, il loro sentimento.
Volere
sfuggire alla sofferenza, negare l’esperienza del soffrire conduce
la persona, oltre che all’inganno più palese, alla totale
incapacità di amare e di soccorrere chiunque. Se stesso compreso.
Ringraziamo
Gesù per il Suo potente e perfetto esempio di uomo sofferente, Dio
salvatore e liberatore che sulla croce ha portato ogni nostro dolore,
ogni nostra malattia affinché, invocando il Suo intervento, noi
possiamo trovare la guarigione.
10 febbraio 2018
IMMENSO
Sei talmente immenso che ti scorgo nel particolare minimo.
È il germoglio di primavera,
del tuorlo l'embrione di un pulcino,
il battito di un bimbo nel grembo ben protetto,
la voce Tua sommessa
che a Te mi chiama
e con certezza
io riconosco.
Ti vedo dunque
nel Tuo creato,
in Te confido
e ammiro ogni Tuo operato.
È il germoglio di primavera,
del tuorlo l'embrione di un pulcino,
il battito di un bimbo nel grembo ben protetto,
la voce Tua sommessa
che a Te mi chiama
e con certezza
io riconosco.
Ti vedo dunque
nel Tuo creato,
in Te confido
e ammiro ogni Tuo operato.
08 febbraio 2018
IL MIO RIFUGIO
mio Signore
e in Te mi rinchiudo
bisbigliandoTi il dolore
che non comprendo
mentre a Te chiedo
grazia
sì da veder l'uomo
con gli occhi Tuoi
per non scivolar
nella diabolica tentazione
di cercar quella giustizia
che Tua non è.
A Te,
ho detto,
io appartengo
e oggi più che mai
di ogni cosa
con la Tua mente
io cerco il senso.
Donami, Signore,
la forza del discernimento,
la certezza che per ogni uomo
è possibile il sincero pentimento
e non sta a me dispensar giudizi
ma, presentar semmai
la Tua parola di ravvedimento
CIAO JESSICA
s'è infranta nella tua bellezza
la vita
invidiosa dello splendore di cui eri vestita
che lei
non ha saputo donarti
la vita
invidiosa dello splendore di cui eri vestita
che lei
non ha saputo donarti
06 febbraio 2018
VINCERE
Non c'è prova che vinca la Sua perfetta presenza,
non c'è momento che Egli non conceda udienza
a chi a Lui si affida deposta ogni sofferenza..
Amore immenso sei mio Dio,
vera luce splendente nel mio giorno vissuto
cantando a Te ogni ringraziamento
poiché solo Tu mi liberi
da ogni tormento.
Già lo so prima che si compia
ogni evento,
in Te pace ho
comunque spiri il vento.
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