Comanda menti
Lascia che il mio ricordo sconfini nel sogno perchè io non voglio sognare ciò che non so e non avrò mai ma , voglio sognare di poter una volta ancora quel che ho avuto riassaporare.
Non chiamare nostalgia il mio assopirmi in una apparente veglia al mio passato, per qualche verso mai recuperato.
Non credere rimpianto il mio nascondere quel tratto mai completato del mio passato e non lasciarti travolgere dai tuoi “perchè” sul mio vissuto ormai lontano.
Ogni scelta, imposta o decisa, fa di me quel che sono e tu, amico mio, mi incontri così preconfezionata, sigillata e sottovuoto, da vivere ed accettare senza possibilità di cambiare.
Ti ringrazio del tuo buon cuore, d'ogni suggerimento a modificare il mio comportamento, d'ogni sostegno a rivisitar il mio contegno, a spadroneggiar nell'anima e nel pensiero ma, mio caro, lascia a me lo spazio di socchiuder gli occhi al circostante e sognar nel ricordo del precedente ogni istante.
Così mi salvo da ogni brutale situazione: ti guardo,amico mio ed in te scruto delle mie radici le fattezze che d'improvviso ed a tua insaputa tradiscono il mio sogno e si fan concreto aspetto del tuo viver quotidiano.
Sogno,ricordo sconfinano l'un nell'altro,s'inebriano a vicenda nello scorrere d'immagini in bianco e nero che vedo lì, fra le mie palpebre dischiuse, rincorrersi gioiose a ridar alla mia vita intenso colore.
Lasciami lì, non mi distrarre! Il mio sogno è profumato del sapore di ogni ricordo che a te raccontar non voglio.
Non scrutare la mia vita, il sigillo ed il vuoto ne son garanti:io posso solo andare avanti!
Ricordati di me, negli anni : sarò il tuo sogno nel tuo ricordo e di me riscoprirai quel che tu ormai sarai.
Indelebile è la vita di chi a noi ne ha dato parte.
Così in te ritroverai ciò che di me non hai saputo mai.
Sarò felice in quel giorno nel gustar il realizzarsi del mio sogno.tz
27 luglio 2011
SEGRETI
SEGRETI
Sono quelli che ti uccidono le emozioni, stroncano la tua personalità di individuo teoricamente libero di pensare ed agire a riaffiorare in continuazione,a sfidare la tua pazienza, a tentare la tua riservatezza.
Sono quelli che ti porti dentro da sempre quelli dolorosi che, pur apparendo a volte quali ferite cicatrizzate all'improvviso si riaprono e dalla loro deiscenza fuori esce il tuo sentimento infetto,tempo purulento che gli anni non hanno potuto cancellare.
Sono terribili terremoti del tuo quotidiano, preavviso caratterizzato da improvvise folate di baruffe,anch'esse perfide creature da lame taglienti che,quando meno te lo aspetti, s'infilzano nella tua carne sino a fare sgorgare zampilli di sangue nero,coaugulo stagnante.
Sono quelli che vorresti gridare a chi ne è stato fautore, serafico individuo invecchiato nella sua giustizia,con quel senso di mestizia, pacata tolleranza ed infinità bontà con cui intrappolare la fiducia degli sconosciuti.
Sono quelli che non tolleri,non dimentichi; son quelli che sempre si ricordano di te, corpo vivente che ne porti le sembianze, tormentandoti con la loro presenza e costringendoti a ripeterti “ perchè?”
Nemmeno sull'orlo di una tomba che un dì sarà aperta e poi chiusa si assopirà la loro voce condannandoti a vivere nel rimorso del tuo silenzio rimasto senza risposta a tutti i tuoi “perchè?”
Sarà sulla tua tomba,allora, che con un sospiro chiuderò il mio dialogo con te, volterò il viso altrove, forse con dolore, più facilmente con indifferenza avendo tu gettato al vento ogni occasione per dar fiducia a chi un giorno mettesti al mondo solo per aver fiducia da chi ingannevolmente amasti.
tz
Sono quelli che ti uccidono le emozioni, stroncano la tua personalità di individuo teoricamente libero di pensare ed agire a riaffiorare in continuazione,a sfidare la tua pazienza, a tentare la tua riservatezza.
Sono quelli che ti porti dentro da sempre quelli dolorosi che, pur apparendo a volte quali ferite cicatrizzate all'improvviso si riaprono e dalla loro deiscenza fuori esce il tuo sentimento infetto,tempo purulento che gli anni non hanno potuto cancellare.
Sono terribili terremoti del tuo quotidiano, preavviso caratterizzato da improvvise folate di baruffe,anch'esse perfide creature da lame taglienti che,quando meno te lo aspetti, s'infilzano nella tua carne sino a fare sgorgare zampilli di sangue nero,coaugulo stagnante.
Sono quelli che vorresti gridare a chi ne è stato fautore, serafico individuo invecchiato nella sua giustizia,con quel senso di mestizia, pacata tolleranza ed infinità bontà con cui intrappolare la fiducia degli sconosciuti.
Sono quelli che non tolleri,non dimentichi; son quelli che sempre si ricordano di te, corpo vivente che ne porti le sembianze, tormentandoti con la loro presenza e costringendoti a ripeterti “ perchè?”
Nemmeno sull'orlo di una tomba che un dì sarà aperta e poi chiusa si assopirà la loro voce condannandoti a vivere nel rimorso del tuo silenzio rimasto senza risposta a tutti i tuoi “perchè?”
Sarà sulla tua tomba,allora, che con un sospiro chiuderò il mio dialogo con te, volterò il viso altrove, forse con dolore, più facilmente con indifferenza avendo tu gettato al vento ogni occasione per dar fiducia a chi un giorno mettesti al mondo solo per aver fiducia da chi ingannevolmente amasti.
tz
20 luglio 2011
FOR PRESIDENT
FOR PRESIDENT
Quando il giorno si tinge d'amaro,
quando l'alba non rallegra il tuo pensiero
ed il tramonto è già atteso,sospirato
io son lì,
con te,
per elevare nel silenzio delle labbra
e nel grido disperato
del cuore affranto
l'unica possibile preghiera
a Colui che in te ancora spera.
tz
Quando il giorno si tinge d'amaro,
quando l'alba non rallegra il tuo pensiero
ed il tramonto è già atteso,sospirato
io son lì,
con te,
per elevare nel silenzio delle labbra
e nel grido disperato
del cuore affranto
l'unica possibile preghiera
a Colui che in te ancora spera.
tz
16 luglio 2011
Mani
MANI
Sono le mani unite una all'altra in una stretta mantenuta nel tempo,
sono le mani che accarezzano e coccolano incuranti degli sguardi dei curiosi, dei pettegolezzi ricorrenti,
sono le mani che stringono il vil denaro, modesta parcella per un impegno mai tradito,
sono le mani chiuse in un gesto di protesta,
sono le mani giunte in silenziosa preghiera:
così diverse, le mani che gesticolano esprimendo il pensiero di quella mente in quel corpo a cui appartengono,così poderose nell'agire concreto di ogni giorno, così incerte nel palesare pensieri e sentimenti quando l'evento distoglie e sospende nell'aere il loro quotidiano lavoro.
Mio Dio !
Sussulta il cuore, balbetta il pensiero e le mani afferrano il loro capo per i capelli cercando conferma d'essere sveglie.
Mio Signore!
No, noi mani non vogliamo oziare l'una nell'altra,
noi mani esercitate al lavoro da anni,
noi mani orgogliose del saper fare,
noi mani fedeli a chi chiede soccorso.
Noi siamo povere mani pulite deterse da faticoso lavoro, asettiche da ogni speculazione, ignoranti di ogni concussione,
noi siamo mani pronte a stringere altre mani che siano oneste, profumate di creme cure palliative di ruvidità e ferite per orgoglio da nascondere agli altri.
Siamo mani dignitose, con una coscienza che ci impedisce di porgerci ad altre mani capaci di accordi fraudolenti,
mani assuefatte a gesti solo accennati imposti dal ruolo,
mani umidicce d'algida iperidrosi scatenata dal disagio di tenere fra le dita una penna che suggella una storia finita,
mani cattive,
mani che cedono le loro dita a gioielli luccicanti e le unghie a smalti brillanti, mani morbide, affusolate che non hanno l'odore del quotidiano lavoro, il sapore di quotidiana fatica, la pelle del modesto stipendio,
mani pronte a tradire,
mani pronte a carpire ogni fortuna,
mani decise a sopprimere il frutto
di noi mani modeste e pulite.
Non vogliamo essere sottomesse da tali mani,
noi mani oneste che ci innalziamo a saluto
di chi
altre mani hanno scaraventato lontano.tz
Sono le mani unite una all'altra in una stretta mantenuta nel tempo,
sono le mani che accarezzano e coccolano incuranti degli sguardi dei curiosi, dei pettegolezzi ricorrenti,
sono le mani che stringono il vil denaro, modesta parcella per un impegno mai tradito,
sono le mani chiuse in un gesto di protesta,
sono le mani giunte in silenziosa preghiera:
così diverse, le mani che gesticolano esprimendo il pensiero di quella mente in quel corpo a cui appartengono,così poderose nell'agire concreto di ogni giorno, così incerte nel palesare pensieri e sentimenti quando l'evento distoglie e sospende nell'aere il loro quotidiano lavoro.
Mio Dio !
Sussulta il cuore, balbetta il pensiero e le mani afferrano il loro capo per i capelli cercando conferma d'essere sveglie.
Mio Signore!
No, noi mani non vogliamo oziare l'una nell'altra,
noi mani esercitate al lavoro da anni,
noi mani orgogliose del saper fare,
noi mani fedeli a chi chiede soccorso.
Noi siamo povere mani pulite deterse da faticoso lavoro, asettiche da ogni speculazione, ignoranti di ogni concussione,
noi siamo mani pronte a stringere altre mani che siano oneste, profumate di creme cure palliative di ruvidità e ferite per orgoglio da nascondere agli altri.
Siamo mani dignitose, con una coscienza che ci impedisce di porgerci ad altre mani capaci di accordi fraudolenti,
mani assuefatte a gesti solo accennati imposti dal ruolo,
mani umidicce d'algida iperidrosi scatenata dal disagio di tenere fra le dita una penna che suggella una storia finita,
mani cattive,
mani che cedono le loro dita a gioielli luccicanti e le unghie a smalti brillanti, mani morbide, affusolate che non hanno l'odore del quotidiano lavoro, il sapore di quotidiana fatica, la pelle del modesto stipendio,
mani pronte a tradire,
mani pronte a carpire ogni fortuna,
mani decise a sopprimere il frutto
di noi mani modeste e pulite.
Non vogliamo essere sottomesse da tali mani,
noi mani oneste che ci innalziamo a saluto
di chi
altre mani hanno scaraventato lontano.tz
24 giugno 2011
UNA FIRMA
UNA FIRMA ( IN OCCASIONE DELLA RACCOLTA FIRME CONTRO LA DISMISSIONE DEL " SAN RAFFAELE TURRO" - MILANO)pubblicata da Tiziana Faoro il giorno giovedì 23 giugno 2011 alle ore 12.51
Avrei voluto guardarti negli occhi,
mentre apponevo la firma su quel foglio
appena sorretto da tavolino improvvisato;
avrei voluto sentire il battito del tuo cuore
per carpire il linguaggio di quel ritmo anomalo
che comunque ti sorregge nella tua vetustà;
avrei voluto spiare il tuo respiro affranto
per dire al mondo quanto io so già di te .
La mia firma
è la tua sconfitta,
terribile condanna,
rimorso senza tempo,
giudizio divino.
Reame caduto
nel baratro
d'avida ingordigia
di uomini
senza fede,
negato,stracciato
onore degli altari,
impegno d'amore
per l'uomo
calpestato e deriso.
Tu,confinato
in aureo spazio
ormai silente,
scomparsi gli amici
infedeli,
traditori senza scrupoli
dei tuoi nobili ideali,
tu senti
il fruscio della penna
che nella mia mano
scorre veloce
decretando di te
quella morte nascosta
che ci unisce nel dolore
alle folle inenarrabile.
Vedo il tuo capo chino,
il tuo passo lento,
sento la tua voce possente
che tremula si spegne
al calar del sipario,
epilogo amaro
del tuo impegno d'amore.
Su foglio virtuale
appongo
indelebile firma
d'affetto e riconoscenza
per te. tz
Avrei voluto guardarti negli occhi,
mentre apponevo la firma su quel foglio
appena sorretto da tavolino improvvisato;
avrei voluto sentire il battito del tuo cuore
per carpire il linguaggio di quel ritmo anomalo
che comunque ti sorregge nella tua vetustà;
avrei voluto spiare il tuo respiro affranto
per dire al mondo quanto io so già di te .
La mia firma
è la tua sconfitta,
terribile condanna,
rimorso senza tempo,
giudizio divino.
Reame caduto
nel baratro
d'avida ingordigia
di uomini
senza fede,
negato,stracciato
onore degli altari,
impegno d'amore
per l'uomo
calpestato e deriso.
Tu,confinato
in aureo spazio
ormai silente,
scomparsi gli amici
infedeli,
traditori senza scrupoli
dei tuoi nobili ideali,
tu senti
il fruscio della penna
che nella mia mano
scorre veloce
decretando di te
quella morte nascosta
che ci unisce nel dolore
alle folle inenarrabile.
Vedo il tuo capo chino,
il tuo passo lento,
sento la tua voce possente
che tremula si spegne
al calar del sipario,
epilogo amaro
del tuo impegno d'amore.
Su foglio virtuale
appongo
indelebile firma
d'affetto e riconoscenza
per te. tz
I Poeti Bellunesi di "PENSIERINVERSI" :Prima loro partecipazione pubblica
Modificacon la partecipazione di PENSIERINVERSIpubblicata da Tiziana Faoro il giorno venerdì 24 giugno 2011 alle ore 8.40
CONCERTO WILD PIANO DOMENICA 10 LUGLIO PARCO DEL PIAVE..
Comitato Piave Parco Naturale CONCERTO DI WILD PIANO Il pianoforte selvaggio che suona la natura sulla riva del Piave ... Ove la musica non e' mai stata Domenica 10 luglio dalle 18 in poi il gruppo Piave Parco Naturale organizza un concerto di “...Wild Piano” sul Piave, in località Negrisia di Ponte di Piave, presso l'Orto Botanico, con il compositore pianista Filippo G. Binaghi. . Il Gruppo di volontari, sorto in maniera spontanea grazie a Facebook, è già stato promotore di varie iniziative. Dalle operazioni di pulizia dell'alveo del fiume Piave a Fagarè della Battaglia, effettuate con la collaborazione del Comune di San Biagio di Callalta e del Consorzio Contarina, ad “Artepiave”, raduno di artisti nazionali ed internazionali sul modello della trentina ArteSella, che creano installazioni con materiale del luogo lasciate poi al lavoro degli elementi naturali. Con questa nuova iniziativa si propone di accrescere nel pubblico la consapevolezza della necessità di salvaguardare e proteggere attivamente l'ambiente fluviale, frequentato da tantissime persone specie nel periodo estivo per lo più dalla scarsa coscienza ambientale, che porta all'incuria generalizzata ed al degrado di quella che, per bellezza naturalistica, potrebbe aspirare a diventare una zona protetta, un parco naturale da rispettare e di cui fruire al pari di quanto è stato fatto in altre zone, come per esempio nelle Dolomiti Bellunesi. Vengono trascinati dal fiume sacchi e sacchetti, bottiglie di plastica, sandali, giocattoli, palloni, ma anche la spazzatura abbandonata ai bordi delle strade da chi, nei comuni rivieraschi, vuol risparmiare sulle bollette, spazzatura che poi purtroppo viene raccolta, accumulata e trascinata dal fiume in piena. Speriamo che questa serata musicale e poetica, alla scoperta del fascino notturno dell'ambiente ripario, possa servire ad aumentare la sensibilità verso i temi ambientali, affinché ogni singolo cittadino si senta responsabile del proprio territorio e ne diventi “curatore”. Nel percorso di avvicinamento all'Orto Botanico, lungo la Via Grave, alcuni poeti Bellunesi del Gruppo “poetinversi” leggeranno brani poetici scelti in tema con la serata. Si consiglia di arrivare a piedi o in bici. In caso di forte maltempo l'evento si terrà presso la Sala Parrocchiale di Ponte di Piave. Nel corso della serata sarà inoltre possibile degustare ottimi vini locali. A chi arriva a piedi o in bici e a chi porta il bicchiere da casa verrà offerto il primo calice. Filippo G. Binaghi, classe 1980, si avvicina adolescente alla musica prima con lo studio del violino poi con quello del pianoforte. Da autodidatta segue un percorso alternativo all’apprendimento musicale scolastico. Scopre l’armonia direttamente dallo strumento, affianca lo studio della tecnica pianistica alla creazione degli esercizi stessi, e da subito inizia ad improvvisare, a creare melodie e armonie partendo dal flusso di pensieri ed immagini della propria mente. Nel corso degli ultimi 3 anni Binaghi ha finalizzato i propri intenti nello studio dell’improvvisazione, riuscendo a creare un linguaggio scaturito dal flusso di pensieri, immagini, suoni e odori e convogliarlo nella tastiera. Wild Piano, Pianoforte selvaggio e' un progetto musicale che vuole stravolgere la canonica ubicazione di un concerto pianistico. Sfidare la natura e allo stesso tempo inserirsi in essa. Sfidarla poiché trasportare un pianoforte di 2 metri pesante 350kg su una collina, in un bosco, ai piedi di un antica cascata, sulle rive di un lago di montagna richiede ausili meccanici particolari. Inserirsi poiché le performance vogliono essere in comunione con ciò che circonda la scena; una scena semplice, un pianoforte illuminato da antiche lampade in terracotta e niente più. Comunione e ricezione per convogliare il tutto nella musica. Lo stretto contatto con la natura e il completo isolamento dalla civiltà anche attraverso sentieri e salite porta ad una nuova concezione di musica, nata e creata per quell’atmosfera in quell’istante, per inserirsi armoniosamente nell’ambiente circostante, esaltandolo. Il programma della serata si sviluppa su tre diversi generi musicali, senza seguire una vera e propria scaletta e scegliendo i brani a secondo dell'atmosfera. Il primo genere trattato è quello degli autori classici con due fantasie di Mozart; il chiaro di luna, l'adagio del IV concerto e la trascrizione dell'ouverture Egmont di Beethoven; la Chaconne per la sola mani sx, due preludi e il preludio in sol per cello con la sola mano dx; un omaggio al compositore Satie e a De Falla. Alcune trascrizioni tra cui “Carmen fantasy”, Adagietto V sinfonia di Mahler; barcarole di Offenbach e il bolero di Ravel. Il secondo genere si basa interamente sulla produzione originale di Binaghi: Ritorno, Meditazione, Amentia Notatio, Etude_prelude, Sola mano sx, War Bells, Devil's Ride. Fulcro della produzione saranno poi le improvvisazioni create al momento traendo spunto e ispirazione dalla natura circostante. Altro genere è la musica cinematografica: una selezione di trascrizioni delle più suggestive musiche da film rielaborate e adattate da Binaghi.
CONCERTO WILD PIANO DOMENICA 10 LUGLIO PARCO DEL PIAVE..
Comitato Piave Parco Naturale CONCERTO DI WILD PIANO Il pianoforte selvaggio che suona la natura sulla riva del Piave ... Ove la musica non e' mai stata Domenica 10 luglio dalle 18 in poi il gruppo Piave Parco Naturale organizza un concerto di “...Wild Piano” sul Piave, in località Negrisia di Ponte di Piave, presso l'Orto Botanico, con il compositore pianista Filippo G. Binaghi. . Il Gruppo di volontari, sorto in maniera spontanea grazie a Facebook, è già stato promotore di varie iniziative. Dalle operazioni di pulizia dell'alveo del fiume Piave a Fagarè della Battaglia, effettuate con la collaborazione del Comune di San Biagio di Callalta e del Consorzio Contarina, ad “Artepiave”, raduno di artisti nazionali ed internazionali sul modello della trentina ArteSella, che creano installazioni con materiale del luogo lasciate poi al lavoro degli elementi naturali. Con questa nuova iniziativa si propone di accrescere nel pubblico la consapevolezza della necessità di salvaguardare e proteggere attivamente l'ambiente fluviale, frequentato da tantissime persone specie nel periodo estivo per lo più dalla scarsa coscienza ambientale, che porta all'incuria generalizzata ed al degrado di quella che, per bellezza naturalistica, potrebbe aspirare a diventare una zona protetta, un parco naturale da rispettare e di cui fruire al pari di quanto è stato fatto in altre zone, come per esempio nelle Dolomiti Bellunesi. Vengono trascinati dal fiume sacchi e sacchetti, bottiglie di plastica, sandali, giocattoli, palloni, ma anche la spazzatura abbandonata ai bordi delle strade da chi, nei comuni rivieraschi, vuol risparmiare sulle bollette, spazzatura che poi purtroppo viene raccolta, accumulata e trascinata dal fiume in piena. Speriamo che questa serata musicale e poetica, alla scoperta del fascino notturno dell'ambiente ripario, possa servire ad aumentare la sensibilità verso i temi ambientali, affinché ogni singolo cittadino si senta responsabile del proprio territorio e ne diventi “curatore”. Nel percorso di avvicinamento all'Orto Botanico, lungo la Via Grave, alcuni poeti Bellunesi del Gruppo “poetinversi” leggeranno brani poetici scelti in tema con la serata. Si consiglia di arrivare a piedi o in bici. In caso di forte maltempo l'evento si terrà presso la Sala Parrocchiale di Ponte di Piave. Nel corso della serata sarà inoltre possibile degustare ottimi vini locali. A chi arriva a piedi o in bici e a chi porta il bicchiere da casa verrà offerto il primo calice. Filippo G. Binaghi, classe 1980, si avvicina adolescente alla musica prima con lo studio del violino poi con quello del pianoforte. Da autodidatta segue un percorso alternativo all’apprendimento musicale scolastico. Scopre l’armonia direttamente dallo strumento, affianca lo studio della tecnica pianistica alla creazione degli esercizi stessi, e da subito inizia ad improvvisare, a creare melodie e armonie partendo dal flusso di pensieri ed immagini della propria mente. Nel corso degli ultimi 3 anni Binaghi ha finalizzato i propri intenti nello studio dell’improvvisazione, riuscendo a creare un linguaggio scaturito dal flusso di pensieri, immagini, suoni e odori e convogliarlo nella tastiera. Wild Piano, Pianoforte selvaggio e' un progetto musicale che vuole stravolgere la canonica ubicazione di un concerto pianistico. Sfidare la natura e allo stesso tempo inserirsi in essa. Sfidarla poiché trasportare un pianoforte di 2 metri pesante 350kg su una collina, in un bosco, ai piedi di un antica cascata, sulle rive di un lago di montagna richiede ausili meccanici particolari. Inserirsi poiché le performance vogliono essere in comunione con ciò che circonda la scena; una scena semplice, un pianoforte illuminato da antiche lampade in terracotta e niente più. Comunione e ricezione per convogliare il tutto nella musica. Lo stretto contatto con la natura e il completo isolamento dalla civiltà anche attraverso sentieri e salite porta ad una nuova concezione di musica, nata e creata per quell’atmosfera in quell’istante, per inserirsi armoniosamente nell’ambiente circostante, esaltandolo. Il programma della serata si sviluppa su tre diversi generi musicali, senza seguire una vera e propria scaletta e scegliendo i brani a secondo dell'atmosfera. Il primo genere trattato è quello degli autori classici con due fantasie di Mozart; il chiaro di luna, l'adagio del IV concerto e la trascrizione dell'ouverture Egmont di Beethoven; la Chaconne per la sola mani sx, due preludi e il preludio in sol per cello con la sola mano dx; un omaggio al compositore Satie e a De Falla. Alcune trascrizioni tra cui “Carmen fantasy”, Adagietto V sinfonia di Mahler; barcarole di Offenbach e il bolero di Ravel. Il secondo genere si basa interamente sulla produzione originale di Binaghi: Ritorno, Meditazione, Amentia Notatio, Etude_prelude, Sola mano sx, War Bells, Devil's Ride. Fulcro della produzione saranno poi le improvvisazioni create al momento traendo spunto e ispirazione dalla natura circostante. Altro genere è la musica cinematografica: una selezione di trascrizioni delle più suggestive musiche da film rielaborate e adattate da Binaghi.
15 maggio 2011
12 MAGGIO
12 MAGGIO
E' quella tua espressione incredula e curiosa ad amareggiarmi, oggi.
Anche ora, che il giorno sta concludendosi.
Per giorni avevo immaginato e frugato nelle mie possibilità di sorprendere tutti per rendere ancora più visibile e significativa la ricorrenza.
Lo scritto per il bigliettino d'accompagnamento già stilato nel pensiero.
Tutto pronto.
Se non fosse stato per quell'improvviso inghippo, dal mio punto di vista, venuto a turbare il placido andamento dell'assistenza e cura della vegliarda, oggi avrei vissuto il “flop” più clamoroso della mia vita.
Ciò non mi consola.
Mia cara, tu ora te ne sei tornata alla tua abitazione, alla tua famiglia.
Non ti conosco abbastanza per poter almeno immaginare se tu abbia avuto modo di riflettere fra te e te o di raccontare ai tuoi dell'episodio.
Magari la fetta di dolce pesasse sulla tua coscienza!
D'altra parte, puoi usufruire, in giudizio, di un'attenuante mica da poco : né TV , né giornali, oggi, ti hanno ricordato chi sei .
Dimmi: tu dici di te stessa, sia indossando la divisa, sia vestendo abiti civili, “io sono” o “io faccio” ?
Il tuo passo,la tua vicinanza non lasciano presagire il tuo sentire.
Così si vanifica ogni mio sforzo di trasmettere agli studenti la coscienza dell'essere!?!
Così si annulla lo sforzo di tanti colleghi impegnati tenacemente a far valere la propria professione!?!
Non posso evitare di nascondere il viso tra le mani, non posso respingere la delusione invadente animo e pensiero; non posso cancellare il tuo viso rubicondo, sorridente e fiero mentre ti giustifichi dichiarando di non ricordare nemmeno il compleanno di tuo padre.
Che c'entra?
La tua espressione dialettale, il tono squillante della tua voce non vogliono lasciarmi.
Saprai mai quanto ti sei esposta ad una valutazione etico-professionale?
Ben venga la spontaneità!
Tuttavia, ricorda : se non sai di te, come puoi pretendere che altri sappiano di te?
Non verrò a Natale a vedere i vostri addobbi , con cui tenterete di rallegrare i degenti e, subdolamente, richiamerete i loro parenti ad un gesto generoso nei vostri confronti: non vorrei vedervi somministrare terapie col capo agghindato di quei cappellini con pom pom e stelline luccicanti da babbo natale.
Non verrò nemmeno a Pasqua, nella sobrietà di rametti d'ulivo elargiti da volontari e Cappellano.
Tornerò, però, prepotentemente fra i tuoi ricordi il prossimo 12 maggio se ancora sarai o farai l'Infermiera.
Lasciami sognare, mia cara, questa piccola mia vendetta!
E' quella tua espressione incredula e curiosa ad amareggiarmi, oggi.
Anche ora, che il giorno sta concludendosi.
Per giorni avevo immaginato e frugato nelle mie possibilità di sorprendere tutti per rendere ancora più visibile e significativa la ricorrenza.
Lo scritto per il bigliettino d'accompagnamento già stilato nel pensiero.
Tutto pronto.
Se non fosse stato per quell'improvviso inghippo, dal mio punto di vista, venuto a turbare il placido andamento dell'assistenza e cura della vegliarda, oggi avrei vissuto il “flop” più clamoroso della mia vita.
Ciò non mi consola.
Mia cara, tu ora te ne sei tornata alla tua abitazione, alla tua famiglia.
Non ti conosco abbastanza per poter almeno immaginare se tu abbia avuto modo di riflettere fra te e te o di raccontare ai tuoi dell'episodio.
Magari la fetta di dolce pesasse sulla tua coscienza!
D'altra parte, puoi usufruire, in giudizio, di un'attenuante mica da poco : né TV , né giornali, oggi, ti hanno ricordato chi sei .
Dimmi: tu dici di te stessa, sia indossando la divisa, sia vestendo abiti civili, “io sono” o “io faccio” ?
Il tuo passo,la tua vicinanza non lasciano presagire il tuo sentire.
Così si vanifica ogni mio sforzo di trasmettere agli studenti la coscienza dell'essere!?!
Così si annulla lo sforzo di tanti colleghi impegnati tenacemente a far valere la propria professione!?!
Non posso evitare di nascondere il viso tra le mani, non posso respingere la delusione invadente animo e pensiero; non posso cancellare il tuo viso rubicondo, sorridente e fiero mentre ti giustifichi dichiarando di non ricordare nemmeno il compleanno di tuo padre.
Che c'entra?
La tua espressione dialettale, il tono squillante della tua voce non vogliono lasciarmi.
Saprai mai quanto ti sei esposta ad una valutazione etico-professionale?
Ben venga la spontaneità!
Tuttavia, ricorda : se non sai di te, come puoi pretendere che altri sappiano di te?
Non verrò a Natale a vedere i vostri addobbi , con cui tenterete di rallegrare i degenti e, subdolamente, richiamerete i loro parenti ad un gesto generoso nei vostri confronti: non vorrei vedervi somministrare terapie col capo agghindato di quei cappellini con pom pom e stelline luccicanti da babbo natale.
Non verrò nemmeno a Pasqua, nella sobrietà di rametti d'ulivo elargiti da volontari e Cappellano.
Tornerò, però, prepotentemente fra i tuoi ricordi il prossimo 12 maggio se ancora sarai o farai l'Infermiera.
Lasciami sognare, mia cara, questa piccola mia vendetta!
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