Siamo talmente abituati a limitare il nostro interesse solo alle vicende di questo mondo, a considerare solo la nostra vita terrena che non ci preoccupiamo di far chiarezza in noi stessi in merito al nostro futuro oltre il momento della morte.
Mia mamma è convinta che non spenderò un solo euro in offerta al prete perchè celebri una messa in suo suffragio. Ha ragione. Io prego per lei perchè so, è scritto nella Parola di Dio, la Bibbia, che nessuno può salvare la sua anima se non lei stessa e lo deve fare mentre è viva in questo mondo.
Non c'è nessun R.I.P. per nessuno, una volta chiusi gli occhi: chi ha scelto di vivere per fede onorando il Signore Iddio, sarà impegnato nella gioia a glorificare il Signore; chi avrà fatto altre scelte, avrà di che penare trovandosi lontano dalla presenza di Dio.
Apparentemente di cattivo gusto, il R.I.P. è invece più indicato per i viventi. I cristiani, ad esempio, sollecitano i loro amici, talvolta anche fratelli di fede, a "riposare in pace" soprattutto nei momenti di difficoltà.
Come possono "osare" un simile suggerimento?
Chi riconosce Gesù come proprio personale salvatore e lo mette al centro della propria vita, non ha nulla da temere: da Gesù riceve la pace per affrontare nel riposo ogni difficoltà perché di ogni problema se ne fa carico Lui.
Così si esplica il profondo concetto del R.I.P. mentre si è vivi. Chi lo fa proprio, oltre a trarne i benefici effetti immediatamente, è certo di vivere la prosecuzione della vita post mortem nella gioia, alla presenza di Dio.
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