28 ottobre 2020

MILANO IN COVID D'AUTUNNO

Sei vuota, Milano, più ubriaca di quando ti lasciavano bere, più sofferente di quando ti attentavano, più straniera di quanto ti conoscessi. Non ti basta l'amore di chi nel viverti ti piange

15 ottobre 2020

ANNUNCIO FUNEREO SENZA IL MORTO. APPARENTEMENTE

 Eccomi qui, caro presidente Conte, a far di conto personalmente  con il suo ultimo DPCM e la Sua scelta confermata di lasciare ai dirigenti delle case di riposo, RSA ed altri cronicari di decidere le norme inerenti alle visite parentali. A lei di certo poco importa il mio travaglio, chissà se mai lo leggerà ma, se un tempo si affidava un messaggio  ad una bottiglia in mare,  poi a un palloncino nell'aria, io confido ora nel web, sperando nella curiosità bonaria di qualche lettore. 

I contagi aumentano: vero. Alcune strutture per anziani tornano a denunciare casi di contagio e decessi: vero.

Ci sono strutture che hanno superato la fase invernale/primaverile senza alcun caso covid, tipo la struttura in cui vive mia mamma; ho riconosciuto e ringraziato tutti gli operatori per il loro impegno.

 Ho combattuto con tutte le mie forze perchè potessimo incontrare i nostri familiari all'aperto almeno nei mesi estivi, sempre adottando tutte le precauzioni indicate, sollecitando la restia dirigenza timorosa di eventuali denunce qualora si fosse ammalato anche un solo ospite. E' andato tutto bene, siamo riusciti a portare i nostri anziani che lo desideravano anche a fare un giretto per il paese. Nei piccoli centri, soprattutto se lì si hanno le proprie radici, ci si conosce tutti e rivedersi anche a distanza di qualche metro, scambiare due chiacchiere è un ristoro senza pari per lo spirito.

In fondo, i nostri anziani sono stati fortunati: ci sono strutture i cui cancelli sono fermamente chiusi dallo scorso marzo!

La fortuna, si sa, è molto labile e svanisce in un lampo. Alle 18.30 ecco il comunicato WhatsApp::

" sono da considerarsi annullate tutte le visite prenotate a partire da domani..."

Egoisticamente penso a mia mamma ma, non dimentico le altre ospiti che mi conoscono da quando sono nata. Età media: anni 90.

Posso vederle anche ora con gli occhi del cuore nelle loro camerette, posso udire i loro discorsi nel vernacolo che anch'io amo, posso scorgere le loro rughe accentuarsi nella sofferenza fisica e sento le loro lacrime scorrere mentre ricordano i loro figli, nipoti lontani, emigrati ovunque nel mondo.

Penso alla speranza di mia mamma di rivedermi fra qualche giorno, prospettiva per sua stessa amissione che la incoraggia a vivere i giorni difficili, speranza condivisa con tutti coloro i quali hanno ancora vivace memoria e volontà,  desiderio dei loro di casa al loro fianco, anche se per pochi minuti.

Da domani mi diranno che mia mamma sta bene, che mia mamma è viva. Io al telefono ascolterò ciò che lei non dirà verbalmente e la psicologa negherà anche a se stessa:

I giorni di vita non sono "la vita".

Come me, tanti altri familiari dovranno ringraziare, lo faremo volentieri, tutti gli operatori che si prenderanno cura dei nostri nonni. Dobbiamo fidarci di loro e affidare loro chi abbiamo di più caro al mondo, impossibilitati a verificare la realtà.

Di che dobbiamo lamentarci? Sono garantiti pasti caldi, letti comodi, igiene accurata, cure infermieristiche e mediche. Pazienza se hanno un'anima a cui nessuno dà nutrimento! Anche un prete non è covid esente.

Giorni fa sono tornata a salutare i miei colleghi, medici e infermieri, con cui ho lavorato sino allo scorso 31 marzo. (Reparto malattie infettive/ covid. Sì, io ho vissuto sulla mia pelle, sono infermiera, con tutti loro il periodo più difficile e, non volevo crederlo nemmeno io, col mio medico di base la scorsa settimana abbiamo verificato che ne porto ancora qualche segno.).

I miei colleghi hanno stilato un protocollo per consentire le visite di un familiare  per i pazienti particolarmente fragili.

Presidente, i miei colleghi sono riusciti a stilare un protocollo per le visite parenti in un reparto ospedaliero covid!

Siamo sempre stati bravi, sono felice di sapere che imperterriti continuano nel loro impegno professionale con l'umanità che ci ha sempre caratterizzati ma, questa loro capacità mi porta a chiedermi:

perchè non si possono stilare dei protocolli anche nelle strutture per anziani? 

Ci sono uomini che nel ruolo dirigenziale, sotto le mentite spoglie del garantire il benessere dei loro assistiti, uccidono il loro intimo. Egoismo rivestito di altruismo. D'altro canto: perchè rischiare una denuncia nel caso si manifesti qualche contagio, nell'attualità assente?

Si cura l'involucro, non il contenuto. Si chiudono le porte per prolungare i giorni di vita, si nega o non si considera la sofferenza interiore. Oh certo! La tecnologia soccorre tutti! Sono concesse videochiamate e telefonate, attività ludiche e supporto psicologico ma, i giorni scorrono e a disposizione ve ne sono sempre meno e il traguardo è sempre più prossimo!

Non ho festeggiato il 94 genetliaco di mia mamma causa covid, si vocifera che non si festeggerà nemmeno il prossimo Natale..


.Scusi Presidente, lei ama la vita?

 





 


04 ottobre 2020

FESTA DEI NONNI 2020

 


Per gli altri nonni,

quelli dalle cui braccia

il perfido covid ruba l’abbraccio,

per i nonni indottrinati a considerare

pillole mortifere i baci,

obbligati a medicine salvavita

di una vita che a loro non appartiene

nemmeno per una preghiera in chiesa,

richiusi in loro stessi

a chiedersi che giorno sia,

se siano sogni i loro,

popolati da figli e nipoti,

alla ricerca di chi abbia rubato loro ogni ricordo,

depredati di ogni desiderio

se non di morire al più presto,

per loro

NOI CI SIAMO.