24 maggio 2014

MIGRANTI MINORENNI

L’approdo di una marea di minorenni alle nostre coste mi mette a disagio. Non sono i ragazzi a turbarmi bensì le loro madri: io non riesco a non pensare a loro,a non tentare di immaginare i loro sentimenti e scopro, comunque formuli ipotesi e ragionamenti,un alto rischio di razzismo tutto al femminile voluto o favorito da uomini senza scrupoli o poco attenti,volenti o nolenti, alla potenza del pensiero. Perché una marea di donne si è resa complice di un progetto dal risultato incerto di cui i protagonisti sono i loro figli? Forse che l’amore materno non è universale ma varia,di nazione in nazione, di popolo in popolo, di cultura in cultura? Ovvero dobbiamo credere che vi siano madri per cui il non vedere crescere i figli è un processo educativo abituale, madri che non soffrono il distacco ma sono felici di sapere i loro figli in altra terra di cui non conoscono nulla e loro nemmeno sanno dove sia? Può essere più semplice supporre che qualcuno abbia promesso loro un immediato ricongiungimento familiare nel paese ricco d’approdo? Come si sono potute fidare di promesse,chi ha loro imposto di fidarsi, hanno forse già guadagnato qualche soldo? Che ruolo hanno avuto i loro mariti, i padri dei minori in tutta la vicenda? Forse che dobbiamo ammettere di essere ancora una volta di fronte a donne il cui parere, il cui dolore non conta una volta ancora nulla? Cosa facciamo noi,donne sulle sponde che accolgono ragazzi smarriti? Prima ancora di soccorrere i ragazzi, ho la sensazione che tutte noi ci si debba corazzare per non essere trafitte dalla spada della diffidenza, del dubbio e del giudizio verso altre donne. Non lasciamoci mettere in prima linea in una guerra di interessi che non ci appartiene. tz

23 maggio 2014

iNVITO!

DIRITTO DI VOTO

Se molti dei candidati sindaci per un solo momento riflettessero che stanno per mettersi al servizio della comunità e non sugli altari della vanagloria,sono certa correrebbero a nascondersi. Poichè è ormai improbabile che riescano a spogliarsi della bramosia di vanagloria, conviene ai cittadini iniziare una novena e perfezionare il digiuno al fine di ottenere grazia dal patrono del proprio villaggio. E chissà che nella grazia non sia compresa anche una presa di coscienza fra coloro che hanno promosso e sostenuto certe candidature con una superficialità e molti intrighi davvero esasperanti. Povera Italia! Poveri noi cittadini!

CARNE DA GIOCO

Carne da gioco E’ così,ogni volta. L’eccitamento dell’attesa impregna del puzzo di fumo persino la biancheria intima mentre le mani sembrano cadere in uno stato di trance annaspando alla ricerca del morbido tessuto di quel verde universale da accarezzare in un gesto scaramantico prima d’iniziare la partita. La posta in gioco è sempre alta, ai limiti del lecito, fiuto è l’assoluto perfetto per scoprire le carte venerate dall’avversario,furiosa scommessa sulle mosse studiate che menino alla vittoria. Sudore gelato, respiro ansimante,battito cardiaco accelerato. Non un solo muscolo del viso osa mostrare le sue multiformi posture. “Pam!” , sbatte l’uscio che fragorosamente si chiude a mo’ di segnale d’inizio del gioco. Piatto: 2000,neri,in vigore. Rilancio: 3000,neri,in crescita. Vedere o non vedere;credere o non credere. Posta di interesse internazionale,meglio globale. Occhi negli occhi, non si batte ciglio; si sa delle mani tremanti per quel lieve fruscio carte che si sfiorano al di là della cortina di fumo dal doppio profumo. “Aggiungo un centinaio di fiori”. “Propongo trecento bulbi”. Si rilancia nel silenzio assoluto. “Resistono in clima mite”. “Sbocciano ovunque”. “Non hanno bisogno di essere trapiantati”. “Si sviluppano adattandosi al terreno disponibile”. “Resistono ai diserbanti”. “Sono indenni da germi”. Ormai si va a chi la spara più grossa: “ non occorrono medicine”,”non hanno simili”,”assumeranno le caratteristiche del posto”… Squilla l’ora della resa dei conti: “3000,neri, in crescita,consegna in quattro tranches a 20.000 euro cadauna e 10.000 euro per cento fiori da distribuire nelle tranches come si vuole”. “2000,neri,in vigore,con trecento bulbi quando e come li vuoi a 25.000 euro complessivi”. Les jeux sont faits, rien ne va plus. S’alza dall’oscuro silenzio un’unica voce: “Domani,tutti sul molo”. Il “domani” è già oggi. Giusto il tempo per cambiarsi d’abito,impartire gli ordini ed arrivare al molo. Si snoda nella notte tiepida e profonda la lunga colonna senza voce,senza calzari. Vietato ogni rimpianto,vietato ogni sentimento. Vuote le tasche,vuota la mente. Concesso un solo desiderio: lasciare il paese, il proprio paese. Stanchi e raggirati, han lasciato il loro bene più prezioso sul verde tappeto su cui torneranno a giocare fameliche mani che dell’uomo ne fanno “Carne da gioco”. Tz 19 maggio 2014

14 maggio 2014

ALZHEIMER E POLITICA, LA STORIA INFINITA

"Alzheimer, amore mio, mi rivesto di te e scendo in campo! Ho voglia di divertirmi, di raccontare qualche frottola e di negarla subito dopo anche al mio stesso cervello che l'ha elaborata,giusto per vedere come si comporta,se gli emisferi vanno di pari passo o si contrappongono, se il Rolando ed i suoi percorsi sono liberi od intasati,regolamentati da semafori o da quelle assurde rotatorie in cui non ci si riesce mai ad immettere senza che l'altro si adiri! Che ne dici? Pensi si accorgerà qualcuno del mio cambiamento? E se invece di cambiare il mento cambiassi la voce,cosa farei, il cambiavoce per caso? E se cambiassi politica invece di cambiamento cosa dovrei fare? Cambiamente? E se cambiamente...cambiavero? Vedi, rivestendomi o rivestendoci di te,Alzheimer mio caro,ci si può quasi permettere di tutto! Per questo mi piaci tantissimo,non abbastanza per scrivere "da morire" ma per vivere sorridendo sicuramente! Il fatto più interessante è che, alla tua Politica, ufficialmente non succede mai di rivestirsi di te: per quanto gli anni avanzino....tu sei sempre ufficialmente rifiutato, accantonato.Anzi no: sei rivestito a tua volta di un abito pomposo quanto mendace: la saggezza dell'esperto,raramente dell'anziano.Hai letto? Si potrebbe correre il rischio di essere riconosciuti come "rara mente", ah,ah,ah!,etichetta che mal si addice alla tua Politica! Voglio ballare,voglio volteggiare nei pensieri della gente costringendola a perdere l'equilibrio, il senso della ragione,voglio dimentichino ogni pudore e si lascino andare lascivi e ripuliti di ogni inibizione al gusto perverso del reciproco farsi del male con quel tocco delicato che sol io so instillare sì che neanche se ne accorgano! Che ne dici, Alzheimer, mio caro? Vieni, vieni con me nel tumultuoso abbraccio che la tua Politica non ti sa dare,lei inamidata nei suoi canoni di perfezionismo ed etica apparenti, vieni,vieni ! Aaahhh! Mi lascerai senza forze,lo so,spossata e soddisfatta ed insieme rideremo,rideremo di quella povera folla ormai incapace di trovare il bandolo della matassa,vedrai,mio caro Alzheimer,sarà come vivere un gioco di cui solo noi abbiamo la soluzione! Ti aspetto,carissimo! I miei abiti son veli trasparenti ed impalpabili....tua Perfidia."

ALZHEIMER E POLITICA, LA STORIA INFINITA

"Perchè,Alzheimer amore mio, mi tradisci con Perfidia,mia acerrima nemica!?! Ancora tua Politica"

11 maggio 2014

11 MAGGIO, SI FESTEGGIANO LE MAMME

"A te,mia figlia I miei errori nemmeno li conosco tutti, ti ho desiderata e stretta fra le mie braccia alla faccia dei pregiudizi del tempo, a testa alta,sguardo fiero ho sfidato gli ironici sorrisi e ti ho amata,amata,amata! Ho sbagliato;come,dove,perchè non so, in tutta la debolezza del mio essere persona vengo a te nell'abbraccio che tu non vedi, nel bacio che tu non senti ma tu sai, tu sai sarà per sempre. Son tua mamma e me ne vanto, spoglia di ogni apparenza, d'ogni convenzionale perfezione vengo a te chiedendoti perdono per aver deluso le tue attese. Son tua mamma, una mamma imperfetta, incapace di gesti esteriori, di grandi clamori ma tu,che il battito del mio cuore hai conosciuto prima che io sentissi il tuo sai del canto elevato al nostro Dio nel "grazie!" quotidiano per averti ricevuta in dono." tz

01 maggio 2014

1 MAGGIO 2014

A mio genero ed a tutti coloro che hanno una gran voglia di lavorare e non trovano lavoro il mio pensiero. Per chi sta operando in modo tale che non vi sia lavoro e toglie la dignità alle persone impedendo loro di essere autonome ed in grado di provvedere alla loro famiglia posso solo pregare il Signore di concedere loro ancora una possibilità di ravvedersi prima di elevare la Sua giustizia.