23 maggio 2014

CARNE DA GIOCO

Carne da gioco E’ così,ogni volta. L’eccitamento dell’attesa impregna del puzzo di fumo persino la biancheria intima mentre le mani sembrano cadere in uno stato di trance annaspando alla ricerca del morbido tessuto di quel verde universale da accarezzare in un gesto scaramantico prima d’iniziare la partita. La posta in gioco è sempre alta, ai limiti del lecito, fiuto è l’assoluto perfetto per scoprire le carte venerate dall’avversario,furiosa scommessa sulle mosse studiate che menino alla vittoria. Sudore gelato, respiro ansimante,battito cardiaco accelerato. Non un solo muscolo del viso osa mostrare le sue multiformi posture. “Pam!” , sbatte l’uscio che fragorosamente si chiude a mo’ di segnale d’inizio del gioco. Piatto: 2000,neri,in vigore. Rilancio: 3000,neri,in crescita. Vedere o non vedere;credere o non credere. Posta di interesse internazionale,meglio globale. Occhi negli occhi, non si batte ciglio; si sa delle mani tremanti per quel lieve fruscio carte che si sfiorano al di là della cortina di fumo dal doppio profumo. “Aggiungo un centinaio di fiori”. “Propongo trecento bulbi”. Si rilancia nel silenzio assoluto. “Resistono in clima mite”. “Sbocciano ovunque”. “Non hanno bisogno di essere trapiantati”. “Si sviluppano adattandosi al terreno disponibile”. “Resistono ai diserbanti”. “Sono indenni da germi”. Ormai si va a chi la spara più grossa: “ non occorrono medicine”,”non hanno simili”,”assumeranno le caratteristiche del posto”… Squilla l’ora della resa dei conti: “3000,neri, in crescita,consegna in quattro tranches a 20.000 euro cadauna e 10.000 euro per cento fiori da distribuire nelle tranches come si vuole”. “2000,neri,in vigore,con trecento bulbi quando e come li vuoi a 25.000 euro complessivi”. Les jeux sont faits, rien ne va plus. S’alza dall’oscuro silenzio un’unica voce: “Domani,tutti sul molo”. Il “domani” è già oggi. Giusto il tempo per cambiarsi d’abito,impartire gli ordini ed arrivare al molo. Si snoda nella notte tiepida e profonda la lunga colonna senza voce,senza calzari. Vietato ogni rimpianto,vietato ogni sentimento. Vuote le tasche,vuota la mente. Concesso un solo desiderio: lasciare il paese, il proprio paese. Stanchi e raggirati, han lasciato il loro bene più prezioso sul verde tappeto su cui torneranno a giocare fameliche mani che dell’uomo ne fanno “Carne da gioco”. Tz 19 maggio 2014

Nessun commento:

Posta un commento