31 agosto 2016

DAMMI LA MANO



Dammi la mano!
Sempre io sia
oh Signor con Te
neonata mano
alla Tua aggrappata
nel crescer di giorno in giorno
trovando pace nel Tuo palmo
rifugio forte
di gran sostegno
qualor mi senta venir meno
scivolar non mi lascerai
nell'afflizione sconfitta
con gran fermezza
da Te sorretta
mi eleverò verso il tuo Trono
allor che mano a Te trarrai
con me fra le sue dita
mano compiuta ormai.
Sia a Te la gloria
per ogni gesto a mio favor voluto
oh Padre onnipotente!

PREGA PER TE STESSO

Sempre, essendo creature sociali, ci troviamo a discutere con altre persone di avvenimenti piuttosto che di necessità, generalmente di situazioni e bisogni del vivere quotidiano, materiale. Spesso vogliamo avere anche ragione e sosteniamo le nostre idee, opinioni con molto fervore. La riuscita del nostro intervento è dato dalla capacità di disquisire  con dialettica forbita, assumendo un atteggiamento accattivante ma, soprattutto, il nostro sarà un vero successo se dell'argomento abbiamo una profonda conoscenza e siamo certi della sua validità.
Sappiamo essere così convincenti, allora, da indurre il nostro interlocutore a prendere decisioni di cui porterà le conseguenze nel prossimo suo futuro o per tutta la sua esistenza. Non sempre riconosciamo la nostra responsabilità per quanto gli accadrà, nel bene o nel male.
Oggi sono stata invitata da un conoscente, amico di facebook, a pregare. L'invito mi è giunto inatteso da lui, perciò mi sono sincerata delle buone intenzioni di cui ho avuto conferma poco dopo. La sua espressione "io prego per tutto il mondo", però, mi ha fatto riflettere.
Posiamo davvero pregare per tutto il mondo a cuor leggero? Cosa presentiamo a Dio, nelle nostre preghiere, quali richieste di intervento per il mondo?
Soprattutto per pregare, abbiamo bisogno di avere una convinzione, una conoscenza profonde della parola di Dio, della Sua volontà. Nei Vangeli sono citati alcuni momenti in cui Gesù si ritira a pregare, forse il più famoso è l'episodio della preghiera nell'orto dei Getsemani: Gesù pregava il Padre per se stesso!
Quanto più bisogno abbiamo noi, prima di pregare per il mondo, di pregare il Padre per noi stessi per ricevere forza e potenza in verità da trasmettere? Dal nostro comportamento esemplare, dettato dall'avere interiorizzato l'insegnamento cristiano, dal nostro parlare secondo la volontà di Dio, conosciuta e vissuta, dipende il buon frutto della nostra preghiera.
Sii un pochino egoista e comincia da te stesso! Prega per te stesso per essere benedetto dal Signore e fortificato nella tua preghiera affinchè sia secondo la volontà di Dio e benefica per chi ti è prossimo e poi per tutto il mondo!
Il Signore ci aiuti!

27 agosto 2016

UNA PREGHIERA

Or, mio Signor,
a noi che hai dato 
di saper certo il Tuo ascolto,
ogni lacrima a Te nota e cara,
dona costanza nel presentar a Te
i nostri fratelli nella afflizione spossati!
Emerga in noi l'infinito
che Tu vuoi innato in ogni tuo figliolo
sì che il terreno percorso sia lieve
in Te aggrappati,
dalla Tua presenza consolati,
dalla Tua potenza fortificati !
Oh mio Signor,
eterno Dio di grandi e piccini,
ben noi Ti conosciamo
coniuge delle vedove,
degli orfani premuroso Padre!
Tu solo leggi il loro intimo pensiero
e noi,
mentre cala la notte
e la lontananza incombe tetra,
ti preghiamo oh Dio,
sia il Tuo tocco per ognun loro
la carezza e il bacio che van cercando,
di ogni bimbo il tepore del materno seno
a cui attingere vigore.
Amen

23 agosto 2016

Germano Giuliani -Tre inni tratto dal CD - Il suono della Luce - E.CH.O.

GIUSEPPE IN EGITTO

Lettura estiva: Giuseppe in Egitto alias la Genesi Biblica. Considerazione personale: chi accetta Gesù nella propria vita e si affida a Lui ottiene tutti i benefici possibili dall'Eterno. Così fecero Potifar con Giuseppe, il governatore della prigione ed il Faraone stesso. Qualunque sia la posizione sociale, qualunque sia il peccato commesso, accogliere Gesù nella propria vita porta perdono e benedizioni abbondanti.

21 agosto 2016

RESTELAR

Me son rampegava pì in su che podea
par proar a restelar el zhiel
che el me parea masa scur
par eser istà
ma, lu el me à mostrà el muso
e el me à incantà.
Son restava là, restel picà,
inrabiava co le campane
che no le se pensava ancora
de sonar el dì de festa.


(traduco: Rastrellare
Mi sono arrampicata verso il cielo
per provare a rastrellarlo
chè mi pareva troppo corrucciato
per essere estate
ma, lui  mi ha mostrato il suo cruccio
ed io ne sono stata incantata.
Mi son fermata, appeso il rastello,
indispettita con le campane
che tacevano ancora

ignorando il giorno di festa.)

20 agosto 2016

LA SCALETTA DI PIETRA

La scaletta a me proibita è ancora lì, intarsiata nella pietra, carica di anni di storia. Ho trascorso un'estate dopo l'altra, da bambina, ferma sul selciato ad osservare mio nonno che vi saliva: allora non c'era la boscaglia in cui inoltrarsi ma, filari di vigneti, uno sopra l'altro lungo il ripido e pericoloso pendio della montagna. Mio nonno vi saliva adagio, adagio, gravato del peso della "pompa" per dare "l'acqua alla viti" le quali, in autunno, lo avrebbero ricompensato delle sue fatiche con dolci grappoli d'uva bianca. Sempre che il cielo fosse clemente, il sole caldo in giusta misura secondo le stagioni. Io trascorrevo il tempo giocando nel prato sottostante, mi divertivo a chiamare a voce alta mio nonno per sentire la eco e osservavo il lago, in cui secondo mia nonna sarei precipitata seduta stante qualora fossi salita al vigneto e fossi scivolata, mi impadronivo quasi del profilo delle montagne sino a non riuscire più a farne a meno sino al dì d'oggi.
Chissà, magari qualcuno passando di là ora, ammesso che ti noti, si chiede che senso abbia la tua esistenza. Scommetto che i tuoi gradini profumano ancora dei chicchi d'uva scivolati dai cesti e calpestati da chi, come mio nonno, scendeva il pendio sino a te col prezioso dono.

19 agosto 2016

PORTE CHIUSE

Porte chiuse ai sogni, sbarrati giovanili entusiasmi sospinti da incalzante progresso, se ne stanno lì, braccia conserte, a suscitare sprezzante commento al degrado mentre gli anziani del luogo strizzano loro l'occhio passando loro accanto, rivivendo segretamente il tumulto dei primi innamoramenti...( i resti del cinema di Arsiè)

18 agosto 2016

BOCA DE LEON



È germogliato lì, nelle crepe di un muro antico di pietra che costeggia un manto d'asfalto fuori tempo fra antiche case solitarie, tu lo guardi e pensi quanto sia generoso nel far dono della sua bellezza a quel borgo dal sorriso smarrito nel pianto celato dietro tendine dal ricamo strappato dall'abbandono

12 agosto 2016

CIELO SBRODOLONE

S'è macchiato col latte della colazione

07 agosto 2016

BELLUNESI NEL MONDO



" Come mai pubblichi con una casa editrice napoletana? Sei di Napoli?"
"No, sono Bellunese ma..."
Era un pomeriggio bigio, a tratti piovigginoso, ci stavamo avviando alla metropolitana dopo aver partecipato alla presentazione di un libro di poesie. Non ci conoscevamo, ti avevo notata per la tua semplicità ed il viso pulito fra le molte poetesse presenti dai vestiti sgargianti e trucchi variopinti: avevo deciso di conoscerti  ed avevo fatto di tutto per compiere quel breve tragitto insieme, comportamento per me inusuale.
"...ma sei di Belluno Belluno?"
"No, i miei sono della zona di Feltre..."
"Feltre dove?"
"Arsiè".
"Io sono di Cesiomaggiore, ho cercato tante volte la Famiglia Bellunese di Milano...".
Quanti anni sono passati? Non lo so. E' come se ci conoscessimo da sempre.
Grazie, Livia, per la tua amicizia, per la generosità con cui condividi con me eventi poetici, conoscenze nell'ambito culturale milanese, suggerimenti.

03 agosto 2016

ITALIANI CHE PUZZANO



La Signora Puzza
Bene: son giorni di "gloria" per la signora Puzza. Se la televisione potesse di lei trasmettere l'olezzo, ognuno di noi potrebbe scegliere l'essenza più gradita con la garanzia di poterne usare senza economizzare poiché la produzione è continua. Purtroppo, il piatto serve solo immagini, seppur ad alta definizione, costringendo chiunque voglia essere o apparire sommelier della signora Puzza a ricorrere al personale ricordo, elaborato sulla personale esperienza e intimo rapporto con lei. Tantissime le persone che entrano nelle nostre case comunicandoci "che puzza, che puzza!" e noi, tirando su col naso istintivamente, le osserviamo scotendo la testa chiedendoci " e che puzza sarà?". Facciamo un gioco, uno di quelli tipici "da ombrellone", per così dire? Ecco: ognuno pensi alla signora Puzza e cerchi di individuare il profumo che gli torna alla mente. Chi sappia descriverne i principi attivi, sarà ulteriormente premiato. Pronti? Volete che dica la mia, per prima? Ecco, la mia è una di quelle essenze che, come persona allergica ai profumi e come professionista, ho strenuamente combattuto. Mi son anche illusa di aver vinto la signora Puzza, in fondo avevamo costituito un bel comitato di dissidenti alla sua presenza, invece, improvvisamente...eccola lì, ancora sotto il mio naso! La signora Puzza è talmente subdola e infida, lo sapete?, da invadere gli spazi aerei del nostro naso, salire al cervello e stordirlo a tal punto che non la riconosce più come ospite indesiderata. La signora Puzza è furba: spesso sceglie le sue "amicizie" fra le persone più deboli le quali, col cervello stordito, non hanno più la capacità di opporsi a lei essendo gravati da condizioni di debolezza e dipendenza da altre persone, adulte e nel pieno delle forze, così, qualora anche non gradissero la sua presenza, non ne parlano per paura. La signora Puzza sa essere anche modesta, abita spesso in ambienti circoscritti frequentati solo da " addetti ai lavori" e pochi visitatori ammessi, così da non suscitare lo scalpore di massa, da non essere considerata una minaccia alla salute pubblica e, men che meno, una violenza. Ecco, questa è l'essenza che mi ha moralmente sconfitta, colpendomi nell'orgoglio professionale: l'essenza è "pannolone sporco" abbandonato. Vero: è un'essenza tanto insignificante quanto vergognosa da denunciare, credo, perciò non vediamo interviste nè servizi giornalistici in tv, non ci sono sommosse di popolo nè ammutinamenti ma, santo cielo, vogliamo mettere in conto che tutti rischiamo di esserne spruzzati, inondati, permeati se solo arriveremo alla vecchiaia? Che facciamo, rimaniamo ancora al riparo del nostro ombrellone mentre i nostri nonni vengono "profumati"? Dr. Infermieri, svegliaaa !!! Le diagnosi infermieristiche non sono solo teoria, sono assistenza infermieristica da mettere in pratica !