30 dicembre 2011

27 dicembre 2011 Belluno i PENSIERINVERSI CON LA GENTE

Nascita

ci si ostina a far nascere e rinascere annualmente chi, dentro di sè, non s'è mai fatto nascere.
se ciò fosse avvenuto, infatti, lo si saprebbe adulto e vivo. tz

29 dicembre 2011

I PENSIERINVERSI RACCONTANO ED ASCOLTANO

Ci siamo ritrovati, una volta ancora, perseguendo l'obiettivo di portare la poesia fra la gente e di ascoltare la poesia nel cassetto di chiunque voglia finalmente raccontarla ed è stato un ulteriore successo : riuscire a coinvolgere anche chi non se l'aspetta , osservare l'espressione del viso di chi ci è accanto anche casualmente ed ascolta le emozioni ed i sentimenti altrui almeno per un attimo, almeno per una volta è un'esperienza impagabile.
Continueremo per la nostra strada, noi Pensierinversi, essendo noi i primi ad essere beneficiari del gradevole e proficuo scambio di sensazioni, sogni e progetti per una volta liberi da pensieri,preoccupazioni , obiettivi che la società consumistica tenta di imporre. tz

Bellunoradici.net : primo incontro fra talenti Bellunesi

Piacevolissimo l'incontro fra i talenti Bellunesi nel mondo svoltosi il 27 dicembre in quel di Belluno : scoprire di persona quanta sia la genialità Bellunese che in ogni angolo del pianeta esprime competenza e creatività è ragione ulteriore per impegnarsi personalmente nel portare il proprio contributo con orgoglio per le proprie radici bellunesi e riconoscenza per i nostri ascendenti.tz

26 dicembre 2011

27 dicembre 2011 appuntamenti a Belluno

Si terrà domani, 27 dicembre 2011, il primo storico incontro dei membri del social network "Bellunoradici.net."

Nel pomeriggio, il gruppo di poeti del bellunese  PENSIERINVERSI sarà presente al Bar Commercio per condividere pensieri e scritti con altri poeti/scrittori presenti e desiderosi di leggere le loro opere.Proseguono così i PENSIERINVERSI nella realizzazione del loro obiettivo, ovvero porater la poesia fra la gente, con la gente, per la gente.

14 dicembre 2011

VENTO

VENTO




Vedo le tue gote paffute

Nell’esplosione d’ironica follia

A sollevare gonne,

rovesciare ombrelli,

derubare cappelli

a chi, cupo dei suoi pensieri,

improvvisamente richiami

ad imbarazzato sorriso,

smorzata timida protesta,

in condivisione inattesa

con altri passanti,

nuovi, istantanei amici

e rido

della tua forza,

dell’imprevedibile, birichina folata.

Vedo la gente piegarsi,

sottomessa al tuo volubile spirare,

mosse repentine

piegano schiene

in ipocriti inchini,

rialzano il capo

di insospettabili giudici onesti,

aprono gole profonde

a pontificare castighi,

distribuire pene infernali

e piango

per quell’umanità sprecata,

incapace di reggersi in piedi,

dal’intelletto mellifluo,

argilla che si deforma

al primo tuo sbuffo,

oh vento terribile che

dell’uomo ti fai gioco!

tz











12 dicembre 2011

PENSIERINVERSI

La poesia per la gente, con la gente, tra la gente. Coi Pensierinversi, poeti erranti del bellunese

12 dicembre 2011
di Doriana Puglisi
 

logo di Sara Casal

Cinque donne che portano la poesia tra la gente invitano chi ha il componimento nel cassetto, chi non ha mai osato, chi ci crede, chi vuole cimentarsi, a partecipare alle letture delle proprie poesie dedicate a questa forma d’espressione durante il loro incontro mensile nella popolazione.
Noi Pensierinversi siamo nati il 14 maggio 2011 a Belluno con la voglia di portare la poesia dove ci guida il cuore, dove ci portano le gambe.
E’ una bella cosa la poesia, ne abbiamo bisogno tutti e a volte non ce ne rendiamo neanche conto. Tutti abbiamo bisogno di un contorno, di parole che ruotano con noi, attorno a noi, di parole che esprimono i nostri sentimenti, il nostro modo d’essere, di trasmettere, ecco, forse questo è il bisogno più grande che abbiamo, d’imprimere sensazioni s’un pezzo di carta e avere magari la presunzione che la maggior parte degli altri le ricevano, anche se, chiaramente, in maniera diversa dal messaggio di partenza, visto che ognuno di noi è una storia a se’ nella sua unicità d’individuo.
Desideriamo coinvolgere, quindi, anche il pubblico o qualunque altra persona che abbia il piacere di trasmettere le sue emozioni, le sue sensazioni, attraverso la sua poesia, al vicino, a chi non ha mai visto, alla popolazione che l’ascolta, a esprimersi in questo piccolo angolo di mondo che oggi si trova qui, domani lì e tra un mese da un’altra parte. Siamo in provincia di Belluno e cominciamo questro nostro percorso del cercare di coinvolgere veramente tutti coloro che lo desiderino, da questo momento in poi.
Se qualche autore, da subito, vuole accogliere l’invito può mettersi in contatto con noi attraverso l’email: pensierinversi@gmail.com e/o il gruppo facebook Pensierinversi, ma saranno graditi anche gli ultimi arrivati con la propria opera poetica o il loro piccolo brano, stampato o manoscritto che sia, in tasca, con un numero di partecipanti da decidere volta per volta secondo esigenze di tempo.
I Pensierinversi sono nati per gioco e per gioco, per piacere, continuiamo ad esserci, anche se in numero minore, nel nostro gruppo fisso intendo, per dimissioni da parte di alcuni membri che hanno preferito staccarsi.
Il nostro prossimo incontro sarà a Belluno il 27 dicembre 2011 al Caffè Commercio, via Roma 26, alle ore 18,00. Invitiamo, quindi, tutti a partecipare a questo pomeriggio di reading con la voglia di trasmettere e espandere emozioni e sensazioni sul tema, in questa occasione, del tempo che passa.
E se non ce la farai ad arrivare nella giornata del 27, non pensarci: siamo in giro e una volta o l’altra capiteremo anche dalle tue parti. E ti aspettiamo a leggere con noi le tue opere o ad ascoltare le nostre e le eventuali che potrebbero esserci e a godere con noi di questa musa chiamata poesia.
Una dei Pensierinversi
Doriana Puglisi

11 dicembre 2011

TIZIANA FAORO INTERVISTA NINNJ DI STEFANO BUSA'

INTERVISTA di Tiziana Faoro a NINNJ DI STEFANO BUSA'

 

 

D: quale collocazione intellettuale dà alla Poesia la società di oggi?

 

R. la rappresentazione che in ogni epoca storica credo abbia dato, ovvero, indica uno spartiacque, tra l'affanno e la tregua, tra l'essere e il divenire, tra il bene e il male, tra il reale e il sogno. Certo nella società del postmoderno la Poesia si sente un po' fuori luogo, è una campana stonata, perché altre sono oggi le priorità: oggettive prioritarie: lo stravolgimento dell'economia mondiale con la conseguenza dell'impoverimento per metà del pianeta, la lotta per la sopravvivenza, per la vita in un mondo ormai sovraccarico di scorie venefiche, di individualismo, di libertarismo esasperato, sentinelle di sventura, una società sull'orlo di una recessione mondiale, con interi Paesi allo sfascio, le rivoluzioni del nord Africa per la libertà dei popoli dalle dittature etc, parlare di Poesia può apparire blasfemìa. Eppure, è quasi certo che proprio quando le risorse umane vengono meno, ci si attacchi alle ragioni del cuore per resistere, e la poesia è la ragione prima, la sola in grado di garantirci un po' di tregua, in un panorama arroventato dal malessere. Antropologia docet. Ogni epoca martoriata ha avuto i suoi poeti, e proprio in funzione di essi si è ricreata quella continuità di legame tra il passato e il futuro, in un contesto che supera ogni diatriba, ogni sventura umana.

 

D: Lei, oggi, è tra le più interessanti e rappresentative figure del diorama lirico contemporaneo. La sua vocazione al magistero della poesia è datata. Bisogna indare molto indietro nel tempo per ricercare la sua vena artistica, supportata da decenni si esperienza, di laboratorio scrittorio, di tirocinio e di messa in opera? o è frutto di una innata e particolarissima predisposizione all'arte del linguaggio?

 

R. credo di averne avuto capacità d'intuizione in età scolare. Poi i fatti della vita, le situazioni possono ritardare l'aspirazione a scrivere. Io ho iniziato piuttosto presto (13 anni) ma non c'è un'età precisa per scrivere poesia, essa si manifesta quando vuole, s'instaura nel nostro essere, malgrado noi, è una cellula del nostro genoma, che può comparire in qualsiasi momento, in ogni luogo e parla, e ci narra la sua necessità di culto, la sua verità letteraria, in un dialogico sistema di piani alterni. intendo dire che si può anche arrestare per un certo tempo, ma inevitabilmente, chi nasce poeta vedrà risorgere, (pure dopo un lungo silenzio o arresto) la sua vena in modo inaspettato. La poesia è inspiegabile, ha dalla sua la carica del suo mistero imponderabile, la bellezza e la grazia di una tendenziosità a mettersi in gioco, perchè parla al cuore del mondo, ed è il pregio essenziale, il valore assoluto  della poesia. Parafrasando Dostoevskij si può dire che: "la poesia non salverà il mondo", ma: "il mondo dovrà salvare la Poesia" se vorrà sopravviverle e salvarsi dai falsi miti, dalle temperie mistificatorie del suo delirio.

 

D: a quale tipologia di simboli corrisponde la Sua poesia?

 

D: Non c'è alcun dubbio e di tipo antropologico-filosofico, magari un po' a sfondo orfico, perché vede nel ripetersi dell'avventura umana l'esigenza di legarsi al passato e al futuro, di essere il traino per le generazioni del domani di una sua storia personale che guarda oltre lo steccato del "piccolo orticello", per agganciare l'immenso che è in noi.

 

D: pensa che i giovani di oggi siano interessati alla Poesia?

 

R: come addetta ai lavori da vari decenni, (giurie, convegni, recital, fiere letterarie) vi è un numero sorprendente di autori giovanili, (s'intenda trentenni o suppergiù) che introducono un genere poetico minimalista, portato a una revisione totalizzante della pagina letteraria che istruisce un filone scarno, dissanguato. La new age è fatta di giovani con tendenze scrittorie scarnificate, senza orpelli. Ma è pur sempre una scrittura che viviseziona l'intelletto, lo interroga, lo stimola a dare di sè un quid che lo collochi nella Letteratura,  alla Storia di un popolo. Non dobbiamo sorvegliare il metodo, né pretendere che il modello culturale sia eguale a quello classico dei nostri padri. Ogni epoca ha i suoi cultori, bisogna sorvegliare le finalità, i suoi contenuti logici, il suo linguismo, le caratteristiche che ne originano e ne dominano il suo iter. Il suo valore intrinseco, il confronto tra le epoche, i modelli, i significati lasciamoli al giudizio della Storia.



Tz, milano 7 dicembre 2011


03 dicembre 2011

AMBROGINO D'ORO 2011 PREMIATI I DIPENDENTI DEL SAN RAFFAELE

Orgogliosa raffaeliana da sempre, condivido con i colleghi gioia ed orgoglio per il riconoscimento ottenuto potendo affermare senza timore di smentita di essermi sempre impegnata per dare il meglio di me nell'ambito delle mie competenze per il malato

FUTURO

FUTURO




Non ti chiederò soldi,

Non ti chiederò quali ricchezze hai accumulato,

Non ti chiederò di rendermi conto del bene che mi racconti.

Ti chiederò ragione

Degli affetti che mi hai strappati,

Dell’amore a cui mi hai sottratta,

Degli abbracci a cui mi hai negata

Relegandomi al freddo

Anziché al tepore del fisico forte del mio papà.



Ti chiederò chi sei tu, uomo sconosciuto

Dal colorito così diverso dal mio,

Ligio a principi che non sento miei,

Dal profumo di mare a me ignoto.

Ti chiederò quale giustizia conosci,

Quale diritto ti ha autorizzato

A fare di me la tua straniera,

Il tuo italico gioco

Da mostrare quale trofeo di terra invasa,

Donna ammaliata, imbrogliata, ripudiata.



Vi chiederò donde vi viene la forza dell’abbandono,

Il coraggio per il mio bene

Menomato, distrutto

Che del continuo mi lacera il cuore,

Stravolge la mente

Mentre raminga vago fra i miei ricordi

Cercando la parte di me

Rubata, bruciata, calpestata.

tz



19 novembre 2011

importante successo dei PENSIERINVERSI a Longarone

Si è conclusa a notte fonda la serata organizzata presso la birroteca di Pirago-Longarone con il trio musicale Pan Pot ed il gruppo errante di poeti bellunesi "PENSIERINVERSI". la ricerca musicale dei Pan Pot e la loro originale interpretazione dei brani scelti ben s'è integrata con la declamazione delle poesie dei poeti, ognuna peculiare nella composizione sia per lo stile, sia per i contenuti.
Il tema scelto , " i Pensierinversi visitano la poesia d'amore", si è snodato nella più ampia accezione dell' "amore" in un continuo dialogo con i brani musicali scelti dai Pan Pot: italiano e vernacolo hanno "sfidato" i testi originali in lingua inglese nell'esprimere emozioni e sentimenti dettati dall'argomento.
La soddisfazione del numeroso pubblico ed il gradimento espresso confermano felice l'intuizione sviluppata dal gruppo "PENSIERINVERSI" che si propone di portare la poesia fra la gente, per la gente, con la gente

nella foto : i PENSIERINVERSI, i PAN POT con la proprietaria della birroteca

14 novembre 2011

BASI

BASI

BASI SCONTI,
MAI DATI,
THERCAI, VOLESTI, RIFUDAI,
BASI CHE I RESTA TE LE MAN,
BAGNAI DE LAGREME CHE GNIUSUN SUGA,
BASI CHE VORIA DARTE,
VORIA TORTE,
VORIA DIRTE.
BASI BAGNAI CHE I SE DESFA TE LE MAN.
TZ



BACI

BACI NASCOSTI,
MAI DATI,
CERCATI, VOLUTI, RIFIUTATI,
BACI CHE RESTANO FRA LE MANI,
BAGNATI DI LACRIME CHE NESSUNO ASCIUGA.
BACI CHE VORREI DARTI,
VORREI RUBARTI,
VORREI RACCONTARTI.
BACI BAGNATI CHE SI SCIOLGONO FRA LE MANI.
TZ

APPUNTAMENTO A LONGARONE CON IL GRUPPO PENSIERINIVERSI, GRUPPO ERRANTE DI POETI BELLUNESI CHE PORTANO LA POESIA FRA LA GENTE

08 novembre 2011

Uomini : POTERE E BALOCCHI

UOMINI :
POTERE E BALOCCHI

Ti so così, alle prese da sempre con la tua voglia di emergere, commistura di capacità e di carattere, di vanità e sfrontatezza, astuto quanto basta per approfittare di ogni situazione vantaggiosa.
Pochi scrupoli, forse.
Ti fanno onore generosità ed attenzione anche per i più piccoli, se guardano a te come
esempio.
Idolo diabolico dai molti tentacoli, ventose aderenti a perenne presa di prede sempre diverse, in continuo movimento,foriere di capacità e gioventù a te ormai sfuggite.
Uniche a non lasciarsi traviare dal tuo potere.
Ti aggiri, in tutto il mondo discusso e chiacchierato, sventolando vessilli di pace e giustizia,valori comuni alla mondiale società che, sotto, sotto, ti assomiglia più di quanto voglia ammettere.
Per un certo verso, ti si può dire coraggioso paladino di verità nascoste vissute allegramente da tutti quei potenti che, rannicchiati alle tue spalle, si fanno scudo di te, creatura di cui il popolino dovrebbe farsi meraviglia giudicandoti inammissibile lebbroso da tenere in quarantena.
Sciocchi quei potenti, incapaci di prevedere che quel popolo, a cui molti dei tuoi giocattoli sono negati per mancanza di fondi, avrebbe approvato nell’intimo dell’essere uomo il tuo giocare con ciò che per esso son solo fantasiosi, proibiti desideri!
Non sei più lebbroso di altri!
Mi fai tenerezza.
Nel tuo rincorrere spettacolari performance, nel tuo confidare in chirurghi estetici e dialettica travolgente, nel tuo dover sorridere a chi sai privatamente ti sta pugnalando, mi par quasi di vivere la tua sofferenza:non hai tempo, non puoi mostrarti a nessuno privo della maschera che negli anni ti si è appiccicata con le sue ventose rapaci tanto da non mollare la presa!
Tu ora sei vittima, tu ora giaci alla mercé di tanto acrobatico spettacolo senza aver mai riposo.
Mi verrebbe voglia di regalarti un paio di calde pantofole, una setosa vestaglia, di prepararti una rilassante tisana e metterti a disposizione quella baita diroccata di un angolo di montagna sconosciuto al mondo nel regno incontaminato del silenzio.
Tu a tu per tu.

Forse la maschera mollerebbe la sua presa, forse le ventose si affloscerebbero all’insinuarsi dell’aria pura a sferzarti il viso; forse troveresti pace.
Non so se ti piaceresti ancora.
Eppure così sarai un giorno, inevitabile anche per te, di fronte al tuo Creatore: tu a tu per tu con Lui.
Sarà il tuo tacere l’abbraccio commosso con Chi ha accettato la tua richiesta di perdono?
Sarà il tuo tacere il silenzio tombale del respinto ricorso all’interrogazione parlamentare del tuo Giudice Supremo?
Un giorno, forse, ci incontreremo.
Anzi: un giorno certamente tutti conosceranno della tua travagliata esistenza l’epilogo finale.
L’incontro, una volta ancora, sarà riservato solo ai tuoi intimi amici.
Fatale destino di un comune uomo famoso o responsabile scelta di un umile uomo speciale per il suo Creatore.



tz ( tratto da "L'IMPEGNO NARRATIVO" antologia della Bastogi Editrice )

06 novembre 2011

PENSIERINVERSI

https://sites.google.com/site/pensierinversi/the-team

02 novembre 2011

30 ottobre 2011

UOMINI

Presi dalle vostre passioni tralasciate chiunque intralci il vostro programma di schiamazzi, gioia effimera nella sua circostanzialità, applauso a miti tanto vicini quanto lontani da voi. Correte, rincorrete sogni e speranze già decisi a tavolino, confermati solo per un tempo tuttavia mitici e grandiosi. TROOOPPO GRAAANDI|! Vi affrettate ai punti di incontro, templi dello sport o delle scommesse, della musica o dell’orgoglio sfoderando tutte le vostre energie per esplodere nell’entusiasmo rituale voluto dal gruppo. VAAAI!! Vi sforzate di nascondere malumore ed incomprensioni, discussioni o richieste appena negate: tutto dopo. OOOLE’! Assordati dal frastuono dei circostanti, potete giustificare il vostro non rispondere al cellulare che vibra sul vostro cuore, custodito nel taschino interno della giacca: non ci sono per nessuno! Cantate inni di cui conoscete anche le virgole a squarciagola, liberi dal timore di stonature. DAAI! Un’ora, due ore,tre ore: tutto concluso. Afoni,sudati felici o delusi. Esaltati od amareggiati tornate alle vostre case. La chiave nella toppa adagio, adagio per non disturbare; il passo quatto,quatto per non svegliare chi sicuramente s’è addormentata aspettandovi. Adagiarsi nel letto al buio, certi del tepore di un corpo abbandonato al riposo. FREDDOOO??? VUOTOOO??? Sobbalzate sul letto, accendete la luce, pronunciate quel nome ormai parte di voi: NIENTEEE! Non c’è. Il tempio dello sport o delle scommesse, della musica o dell’orgoglio frana sulle vostre spalle: l’urlo di vittoria o di sconfitta ora è urlo di incredulità. DISPERAZIONE! Correte, rincorrete ora la vostra incrollabile certezza, la vostra paziente attesa! Provate ora a raggiungere il vostro mito ( mai riconosciuto ) domestico, la vostra compagna ( a tempo indeterminato) , la vostra effettiva gioia ( solo ora lo sapete) ! Buona fortuna! tz ( da "CREATURE DIVINE" )

26 ottobre 2011

MANI

MANI


Sono le mani unite una all'altra in una stretta mantenuta nel tempo,
sono le mani che accarezzano e coccolano incuranti degli sguardi dei curiosi, dei pettegolezzi ricorrenti,
sono le mani che stringono il vil denaro, modesta parcella per un impegno mai tradito,
sono le mani chiuse in un gesto di protesta,
sono le mani giunte in silenziosa preghiera:
così diverse, le mani che gesticolano esprimendo il pensiero di quella mente in quel corpo a cui appartengono,così poderose nell'agire concreto di ogni giorno, così incerte nel palesare pensieri e sentimenti quando l'evento distoglie e sospende nell'aere il loro quotidiano lavoro.
Mio Dio !
Sussulta il cuore, balbetta il pensiero e le mani afferrano il loro capo per i capelli cercando conferma d'essere sveglie.
Mio Signore!
No, noi mani non vogliamo oziare l'una nell'altra,
noi mani esercitate al lavoro da anni,
noi mani orgogliose del saper fare,
noi mani fedeli a chi chiede soccorso.
Noi siamo povere mani pulite deterse da faticoso lavoro, asettiche da ogni speculazione, ignoranti di ogni concussione,
noi siamo mani pronte a stringere altre mani che siano oneste, profumate di creme cure palliative di ruvidità e ferite per orgoglio da nascondere agli altri.
Siamo mani dignitose, con una coscienza che ci impedisce di porgerci ad altre mani capaci di accordi fraudolenti,
mani assuefatte a gesti solo accennati imposti dal ruolo,
mani umidicce d'algida iperidrosi scatenata dal disagio di tenere fra le dita una penna che suggella una storia finita,
mani cattive,
mani che cedono le loro dita a gioielli luccicanti e le unghie a smalti brillanti, mani morbide, affusolate che non hanno l'odore del quotidiano lavoro, il sapore di quotidiana fatica, la pelle del modesto stipendio,
mani pronte a tradire,
mani pronte a carpire ogni fortuna,
mani decise a sopprimere il frutto
di noi mani modeste e pulite.
Non vogliamo essere sottomesse da tali mani,
noi mani oneste che ci innalziamo a saluto
di chi
altre mani hanno scaraventato lontano.
tz

Poveri monti, poveri fiumi, povere acque!

Poveri monti, poveri boschi, povere acque! Voi siete le vittime innocenti dell’ingordigia umana, voi che sussistete all’uomo da millenni, ogni giorno venite depredati del vostro stesso essere: erosi meccanicamente della vostra roccia,ridotta in polvere insignificante portata dal vento qua e là; abbattuti, menomati del vostro legno, privati delle vostre fronde, voi alberi secolari rifugio di miriadi di uccelli, ombra salutare, maestosità infranta; letti invasi e deviati, acque spente del vostro colorito naturale, ridotte a fogne maleodoranti avendo perso l’uomo il gusto di immergervisi a vantaggio di altri corpi inanimati, suoi scarti. Poi vi guardano, così ridotti ad una nudità privata di ogni pudicizia, vi guardano e non piacete più: troppo scavate quelle crode per suscitare ancora l’immagine della salita verso l’infinito, troppo spogli quei boschi per viverne la brezza, troppo sporche e lontane quelle acque. Guai, però, se vi ribellate! Guai se voi, colpiti da altri eventi naturali, osate sgretolarvi autonomamente, vi abbattete, esondate perché, allora, siete voi i veri colpevoli del male che l’uomo stesso si è procurato. ( da " Indissolubili, anzi inseparabili " di tiziana faoro ed Kairòs Edizioni )

25 ottobre 2011

FIERA DELLE ANIME 16 OTTOBRE 2011 ARSIE' (BELLUNO) : I PENSIERINVERSI SORPRENDONO IL NUMEROSO PUBBLICO


FIERA DELLE ANIME- ARSIE'

Sempre più conosciuta ed apprezzata in tutto il Veneto e non solo, quest'anno onorata da uno splendido sole e dal clima particolarmente mite , la “Festa delle anime purganti” si è svolta il 16 di ottobre, terza domenica del mese come fu stabilito con Bolla Pontificia siglata da Papa Alessandro VII il 15 ottobre 1666,
La ricorrenza dall'intento puramente religioso si trasformò ben presto in un'importante occasione anche commerciale e tali sono gli aspetti mantenutisi nel tempo.
Di innovativo, soprattutto quest'anno, è l'aspetto culturale ampiamente e gradevolmente promosso con la partecipazione degli sbandieratori del palio di Feltre, quartiere Duomo , il gruppo Folkloristico di Cesiomaggiore, il concorso di pittura a cui hanno aderito numerosi artisti non solo veneti, le bande cittadine di Puos d'Alpago e Cortina d'Ampezzo ed il gruppo di poeti erranti bellunesi “Pensierinversi”.
La partecipazione del gruppo “Pensierinversi”, decisa in sordina fra i componenti del gruppo ed il presidente della banda cittadina di Arsiè, Franco Maddalozzo a cui vanno i ringraziamenti più sentiti, ha sorpreso il pubblico suscitando notevole interesse. Tiziana Faoro

PENSIERINVERSI A ZOLDO ALTO


Pensierinversi a Fusine Due ore intense di poesia

22 ottobre 2011 — pagina 35 sezione: Nazionale

ZOLDO ALTO Poesia e allegria con Pensierinversi, un gruppo di poeti erranti del bellunese che ha deciso di fare un incontro itinerante una volta al mese. L’appuntamento di ottobre alla Biblioteca comunale di Fusine che ha organizzato l’evento con Pensierinversi. Il Comune di Zoldo Alto ha dato il patrocinio. Sara Casal, Guido Comin, Mirco dalle Mulle, Loretta De Bon, Tiziana Faoro, Eliana Olivotto, Doriana Puglisi, Chiara Scussel, Silvia Tommasin hanno letto due poesie a testa. Due ore intense per un convivio giovale e piacevole da ascoltare con viva attenzione. Uno spaccato di cultura molto interessante, una gioia per lo spirito. Gli assenti hanno avuto, sicuramente, torto. Altro successo dopo quello di Ponte di Piave. «In quella occasione - spiega Tiziana Faoro - sulla scena con noi c’era un pianista con il quale ci siamo alternati. Dopo ogni poesia un brano musicale. Come prima esperienza è stato un successo». Dopo Fusine altri incontri. «E sempre - continua Faoro - con lo stesso obiettivo che è quello di portare la poesia fra la gente, nella gente e per la gente. Come è nato questo gruppo? «E’ nato per caso - puntualizza Tiziana Faoro - attraverso facebook. Un po’ alla volta ci siamo conosciuti e ci siamo chiesti perchè non organizzare serate di poesie per conoscere e coinvolgere gli abitanti del bellunese e non solo. La poesia è universale però a noi interessa la poesia bellunese e marcare e condividere l’essere bellunese. Dopo le varie schermaglie, abbiamo fissato il primo incontro il 14 maggio e, in quella occasione, abbiamo deciso di trasmettere la nostra cultura». E di strada ne faranno perchè oltre ai contenuti c’è tanto affiatamento fra di loro e la voglia di fare tanta strada insieme. Mario Agostini

( DA "IL CORRIERE DELLE ALPI" DEL 22 OTTOBRE 2011

13 ottobre 2011

14 ottobre 2011 ZOLDO ALTO ( BELLUNO ) : IL GRUPPO "PENSIERINVERSI" PRESENTA LE SUE POESIE c/o BIBLIOTECA COMUNALE ore 17.30

SOGNI

SOGNI


sospesi negli occhi,
spasmodicamente agognati,
dispersi
dalla furia vitale
dell'avido desiderio,
spenti
come lume di candela
al soffio del risveglio impellente.
Rimane di loro il profumo
fra spirali di fumo
evanescenti.
tz

29 settembre 2011

DATEMI UNA COPPA

DATEMI UNA COPPA

Datemi una coppa
e sorseggerò
fresco vino frizzante
brindando
alla vita che non è.
Datemi una coppa
e vi raccoglierò la pioggia
da sorseggiare
da sola
nascondendo lacrime amare.
Datemi una coppa
che sia di cristallo,
voglio infrangerla
contro lo scoglio
di un amore finito,
tradito,
sofferto
e raccogliere
brillanti frammenti,
taglienti ricordi
che sorseggerò
nel tempo
che mi rimane.

AFFOGARE

AFFOGARE

Non sarà l'acqua del lago
ad inondare i miei polmoni,
no sarà l'onda del mare che monta
a togliermi il respiro,
non sarà un sorso d'acqua da fontana zampillante
ad otturami il naso.
Affogherò nel lago
dei miei pensieri,
senza respiro mi lascerà l'onda montante
dei tuoi desideri
e sarà l'assaggio del tuo amore
a privarmi dell'olfatto.
Annasperò, forse,
tossirò e sputerò ogni schizzo d'oppressione
e , finalmente leggera ,
nuoterò nell'oceano delle soddisfazioni.
tz

23 settembre 2011

DATEMI UNA COPPA

DATEMI UNA COPPA

Datemi una coppa
e sorseggerò
fresco vino frizzante
brindando
alla vita che non è.
Datemi una coppa
e vi raccoglierò la pioggia
da sorseggiare
da sola
nascondendo lacrime amare.
Datemi una coppa
che sia di cristallo,
voglio infrangerla
contro lo scoglio
di un amore finito,
tradito,
sofferto
e raccogliere
brillanti frammenti,
taglienti ricordi
che sorseggerò
nel tempo
che mi rimane.
tz

02 settembre 2011

LADRE

LADRE



Ti ruberò la vita
nell'attimo della tua vecchiaia,
ti ruberò il sogno
nell'oblio della notte,
ti ruberò il ricordo
nell'ottusità della tua mente
quando le tue forze saranno
molli,
quando il tuo sguardo sarà
spento
e le tue mani saranno
vuote.
Mi ruberai tutto,
forse,
mentre io ti rubo
ora,
certo,
ogni tuo pudore.
tz

29 agosto 2011

22 agosto 2011

CORDONE OMBELICALE

CORDONE OMBELICALE


Robusta catena
che imbriglia
mani e caviglia
di un corpo
che si sviluppa nel tempo,
ferrea,inossidabile corona
che circuisce
l'evoluzione della persona,
impalpabile prigione
che mortifica la ragione.
Neppure la morte
svincolerà la contenzione

RUBINETTI

RUBINETTI


Sfugge
dal rubinetto
con corrose guarnizioni
l'acqua,
goccia dopo goccia
ad un ritmo inatteso.
Sfugge
dalle mani
prive d'ogni pietà
la vita,
giorno dopo giorno
ad un ritmo
che le appartiene.
Sfugge all'adulto
la gioia
dal cuore trafitto
ad un ritmo travolgente,
inaspettato,
mentre tutt'intorno
sgorgano lacrime amare
da occhi corrosi dal sale.

20 agosto 2011

RIMORSI E PECCATI


Groviglio accartocciato
come rovi di spine
generosi di frutti
per mani rapaci,
si scontrano,
s'affrontano,
s'accavallano
rimorsi e peccati
a darti l'amaro
di bacche acerbe
che scende nel retropalato
e sale alle nari
senza lasciarti ma,
fra i cuniculi di celle areate
s'involano sino a meningi strizzate
e di nuovo spugnose
pronte ad assorbire
il nuovo triste sapore
che degli emisferi e ponte e tronco
pervaderanno ogni solco
sino a svuotare il cervello
che spento d'ogni illuminazione
tacerà ogni tuo ulteriore pensiero
trafitto dai frutti
di generosi grovigli
di rovi
di rimorsi e peccati.
tz

FUOCHI D'ARTIFICIO

FUOCHI D'ARTIFICIO

Sono le tue promesse d'amore,
sono i tuoi sguardi magnetici,
sono i tuoi sorrisi di passione.
Sono le mie ribellioni,
sono la mia rabbia
e la mia melanconia,
sono le tue parole,
sono i tuoi capricci.
E' la mia vita ,
luce folgorante
nello scuro dell'universo
per un infinitesimo d'attimo.
E' la sua esplosione
in cuori,stelle,abbracci
a segnarla per sempre nella memoria
di chi l'ha vista nello splendore
della sua fugace comparsa
quale stella cadente
in una serena notte d'estate.
tz

27 luglio 2011

COMANDA MENTI

Comanda menti

Lascia che il mio ricordo sconfini nel sogno perchè io non voglio sognare ciò che non so e non avrò mai ma , voglio sognare di poter una volta ancora quel che ho avuto riassaporare.
Non chiamare nostalgia il mio assopirmi in una apparente veglia al mio passato, per qualche verso mai recuperato.
Non credere rimpianto il mio nascondere quel tratto mai completato del mio passato e non lasciarti travolgere dai tuoi “perchè” sul mio vissuto ormai lontano.
Ogni scelta, imposta o decisa, fa di me quel che sono e tu, amico mio, mi incontri così preconfezionata, sigillata e sottovuoto, da vivere ed accettare senza possibilità di cambiare.
Ti ringrazio del tuo buon cuore, d'ogni suggerimento a modificare il mio comportamento, d'ogni sostegno a rivisitar il mio contegno, a spadroneggiar nell'anima e nel pensiero ma, mio caro, lascia a me lo spazio di socchiuder gli occhi al circostante e sognar nel ricordo del precedente ogni istante.
Così mi salvo da ogni brutale situazione: ti guardo,amico mio ed in te scruto delle mie radici le fattezze che d'improvviso ed a tua insaputa tradiscono il mio sogno e si fan concreto aspetto del tuo viver quotidiano.
Sogno,ricordo sconfinano l'un nell'altro,s'inebriano a vicenda nello scorrere d'immagini in bianco e nero che vedo lì, fra le mie palpebre dischiuse, rincorrersi gioiose a ridar alla mia vita intenso colore.
Lasciami lì, non mi distrarre! Il mio sogno è profumato del sapore di ogni ricordo che a te raccontar non voglio.
Non scrutare la mia vita, il sigillo ed il vuoto ne son garanti:io posso solo andare avanti!
Ricordati di me, negli anni : sarò il tuo sogno nel tuo ricordo e di me riscoprirai quel che tu ormai sarai.
Indelebile è la vita di chi a noi ne ha dato parte.
Così in te ritroverai ciò che di me non hai saputo mai.
Sarò felice in quel giorno nel gustar il realizzarsi del mio sogno.tz

SEGRETI

SEGRETI

Sono quelli che ti uccidono le emozioni, stroncano la tua personalità di individuo teoricamente libero di pensare ed agire a riaffiorare in continuazione,a sfidare la tua pazienza, a tentare la tua riservatezza.
Sono quelli che ti porti dentro da sempre quelli dolorosi che, pur apparendo a volte quali ferite cicatrizzate all'improvviso si riaprono e dalla loro deiscenza fuori esce il tuo sentimento infetto,tempo purulento che gli anni non hanno potuto cancellare.
Sono terribili terremoti del tuo quotidiano, preavviso caratterizzato da improvvise folate di baruffe,anch'esse perfide creature da lame taglienti che,quando meno te lo aspetti, s'infilzano nella tua carne sino a fare sgorgare zampilli di sangue nero,coaugulo stagnante.
Sono quelli che vorresti gridare a chi ne è stato fautore, serafico individuo invecchiato nella sua giustizia,con quel senso di mestizia, pacata tolleranza ed infinità bontà con cui intrappolare la fiducia degli sconosciuti.
Sono quelli che non tolleri,non dimentichi; son quelli che sempre si ricordano di te, corpo vivente che ne porti le sembianze, tormentandoti con la loro presenza e costringendoti a ripeterti “ perchè?”
Nemmeno sull'orlo di una tomba che un dì sarà aperta e poi chiusa si assopirà la loro voce condannandoti a vivere nel rimorso del tuo silenzio rimasto senza risposta a tutti i tuoi “perchè?”
Sarà sulla tua tomba,allora, che con un sospiro chiuderò il mio dialogo con te, volterò il viso altrove, forse con dolore, più facilmente con indifferenza avendo tu gettato al vento ogni occasione per dar fiducia a chi un giorno mettesti al mondo solo per aver fiducia da chi ingannevolmente amasti.
tz

20 luglio 2011

FOR PRESIDENT

FOR PRESIDENT

Quando il giorno si tinge d'amaro,
quando l'alba non rallegra il tuo pensiero
ed il tramonto è già atteso,sospirato
io son lì,
con te,
per elevare nel silenzio delle labbra
e nel grido disperato
del cuore affranto
l'unica possibile preghiera
a Colui che in te ancora spera.
tz

16 luglio 2011

Mani

MANI


Sono le mani unite una all'altra in una stretta mantenuta nel tempo,
sono le mani che accarezzano e coccolano incuranti degli sguardi dei curiosi, dei pettegolezzi ricorrenti,
sono le mani che stringono il vil denaro, modesta parcella per un impegno mai tradito,
sono le mani chiuse in un gesto di protesta,
sono le mani giunte in silenziosa preghiera:
così diverse, le mani che gesticolano esprimendo il pensiero di quella mente in quel corpo a cui appartengono,così poderose nell'agire concreto di ogni giorno, così incerte nel palesare pensieri e sentimenti quando l'evento distoglie e sospende nell'aere il loro quotidiano lavoro.
Mio Dio !
Sussulta il cuore, balbetta il pensiero e le mani afferrano il loro capo per i capelli cercando conferma d'essere sveglie.
Mio Signore!
No, noi mani non vogliamo oziare l'una nell'altra,
noi mani esercitate al lavoro da anni,
noi mani orgogliose del saper fare,
noi mani fedeli a chi chiede soccorso.
Noi siamo povere mani pulite deterse da faticoso lavoro, asettiche da ogni speculazione, ignoranti di ogni concussione,
noi siamo mani pronte a stringere altre mani che siano oneste, profumate di creme cure palliative di ruvidità e ferite per orgoglio da nascondere agli altri.
Siamo mani dignitose, con una coscienza che ci impedisce di porgerci ad altre mani capaci di accordi fraudolenti,
mani assuefatte a gesti solo accennati imposti dal ruolo,
mani umidicce d'algida iperidrosi scatenata dal disagio di tenere fra le dita una penna che suggella una storia finita,
mani cattive,
mani che cedono le loro dita a gioielli luccicanti e le unghie a smalti brillanti, mani morbide, affusolate che non hanno l'odore del quotidiano lavoro, il sapore di quotidiana fatica, la pelle del modesto stipendio,
mani pronte a tradire,
mani pronte a carpire ogni fortuna,
mani decise a sopprimere il frutto
di noi mani modeste e pulite.
Non vogliamo essere sottomesse da tali mani,
noi mani oneste che ci innalziamo a saluto
di chi
altre mani hanno scaraventato lontano.tz

24 giugno 2011

UNA FIRMA

UNA FIRMA ( IN OCCASIONE DELLA RACCOLTA FIRME CONTRO LA DISMISSIONE DEL " SAN RAFFAELE TURRO" - MILANO)pubblicata da Tiziana Faoro il giorno giovedì 23 giugno 2011 alle ore 12.51



Avrei voluto guardarti negli occhi,

mentre apponevo la firma su quel foglio

appena sorretto da tavolino improvvisato;

avrei voluto sentire il battito del tuo cuore

per carpire il linguaggio di quel ritmo anomalo

che comunque ti sorregge nella tua vetustà;

avrei voluto spiare il tuo respiro affranto

per dire al mondo quanto io so già di te .

La mia firma

è la tua sconfitta,

terribile condanna,

rimorso senza tempo,

giudizio divino.

Reame caduto

nel baratro

d'avida ingordigia

di uomini

senza fede,

negato,stracciato

onore degli altari,

impegno d'amore

per l'uomo

calpestato e deriso.

Tu,confinato

in aureo spazio

ormai silente,

scomparsi gli amici

infedeli,

traditori senza scrupoli

dei tuoi nobili ideali,

tu senti

il fruscio della penna

che nella mia mano

scorre veloce

decretando di te

quella morte nascosta

che ci unisce nel dolore

alle folle inenarrabile.

Vedo il tuo capo chino,

il tuo passo lento,

sento la tua voce possente

che tremula si spegne

al calar del sipario,

epilogo amaro

del tuo impegno d'amore.

Su foglio virtuale

appongo

indelebile firma

d'affetto e riconoscenza

per te. tz

I Poeti Bellunesi di "PENSIERINVERSI" :Prima loro partecipazione pubblica

Modificacon la partecipazione di PENSIERINVERSIpubblicata da Tiziana Faoro il giorno venerdì 24 giugno 2011 alle ore 8.40
CONCERTO WILD PIANO DOMENICA 10 LUGLIO PARCO DEL PIAVE..

Comitato Piave Parco Naturale CONCERTO DI WILD PIANO Il pianoforte selvaggio che suona la natura sulla riva del Piave ... Ove la musica non e' mai stata Domenica 10 luglio dalle 18 in poi il gruppo Piave Parco Naturale organizza un concerto di “...Wild Piano” sul Piave, in località Negrisia di Ponte di Piave, presso l'Orto Botanico, con il compositore pianista Filippo G. Binaghi. . Il Gruppo di volontari, sorto in maniera spontanea grazie a Facebook, è già stato promotore di varie iniziative. Dalle operazioni di pulizia dell'alveo del fiume Piave a Fagarè della Battaglia, effettuate con la collaborazione del Comune di San Biagio di Callalta e del Consorzio Contarina, ad “Artepiave”, raduno di artisti nazionali ed internazionali sul modello della trentina ArteSella, che creano installazioni con materiale del luogo lasciate poi al lavoro degli elementi naturali. Con questa nuova iniziativa si propone di accrescere nel pubblico la consapevolezza della necessità di salvaguardare e proteggere attivamente l'ambiente fluviale, frequentato da tantissime persone specie nel periodo estivo per lo più dalla scarsa coscienza ambientale, che porta all'incuria generalizzata ed al degrado di quella che, per bellezza naturalistica, potrebbe aspirare a diventare una zona protetta, un parco naturale da rispettare e di cui fruire al pari di quanto è stato fatto in altre zone, come per esempio nelle Dolomiti Bellunesi. Vengono trascinati dal fiume sacchi e sacchetti, bottiglie di plastica, sandali, giocattoli, palloni, ma anche la spazzatura abbandonata ai bordi delle strade da chi, nei comuni rivieraschi, vuol risparmiare sulle bollette, spazzatura che poi purtroppo viene raccolta, accumulata e trascinata dal fiume in piena. Speriamo che questa serata musicale e poetica, alla scoperta del fascino notturno dell'ambiente ripario, possa servire ad aumentare la sensibilità verso i temi ambientali, affinché ogni singolo cittadino si senta responsabile del proprio territorio e ne diventi “curatore”. Nel percorso di avvicinamento all'Orto Botanico, lungo la Via Grave, alcuni poeti Bellunesi del Gruppo “poetinversi” leggeranno brani poetici scelti in tema con la serata. Si consiglia di arrivare a piedi o in bici. In caso di forte maltempo l'evento si terrà presso la Sala Parrocchiale di Ponte di Piave. Nel corso della serata sarà inoltre possibile degustare ottimi vini locali. A chi arriva a piedi o in bici e a chi porta il bicchiere da casa verrà offerto il primo calice. Filippo G. Binaghi, classe 1980, si avvicina adolescente alla musica prima con lo studio del violino poi con quello del pianoforte. Da autodidatta segue un percorso alternativo all’apprendimento musicale scolastico. Scopre l’armonia direttamente dallo strumento, affianca lo studio della tecnica pianistica alla creazione degli esercizi stessi, e da subito inizia ad improvvisare, a creare melodie e armonie partendo dal flusso di pensieri ed immagini della propria mente. Nel corso degli ultimi 3 anni Binaghi ha finalizzato i propri intenti nello studio dell’improvvisazione, riuscendo a creare un linguaggio scaturito dal flusso di pensieri, immagini, suoni e odori e convogliarlo nella tastiera. Wild Piano, Pianoforte selvaggio e' un progetto musicale che vuole stravolgere la canonica ubicazione di un concerto pianistico. Sfidare la natura e allo stesso tempo inserirsi in essa. Sfidarla poiché trasportare un pianoforte di 2 metri pesante 350kg su una collina, in un bosco, ai piedi di un antica cascata, sulle rive di un lago di montagna richiede ausili meccanici particolari. Inserirsi poiché le performance vogliono essere in comunione con ciò che circonda la scena; una scena semplice, un pianoforte illuminato da antiche lampade in terracotta e niente più. Comunione e ricezione per convogliare il tutto nella musica. Lo stretto contatto con la natura e il completo isolamento dalla civiltà anche attraverso sentieri e salite porta ad una nuova concezione di musica, nata e creata per quell’atmosfera in quell’istante, per inserirsi armoniosamente nell’ambiente circostante, esaltandolo. Il programma della serata si sviluppa su tre diversi generi musicali, senza seguire una vera e propria scaletta e scegliendo i brani a secondo dell'atmosfera. Il primo genere trattato è quello degli autori classici con due fantasie di Mozart; il chiaro di luna, l'adagio del IV concerto e la trascrizione dell'ouverture Egmont di Beethoven; la Chaconne per la sola mani sx, due preludi e il preludio in sol per cello con la sola mano dx; un omaggio al compositore Satie e a De Falla. Alcune trascrizioni tra cui “Carmen fantasy”, Adagietto V sinfonia di Mahler; barcarole di Offenbach e il bolero di Ravel. Il secondo genere si basa interamente sulla produzione originale di Binaghi: Ritorno, Meditazione, Amentia Notatio, Etude_prelude, Sola mano sx, War Bells, Devil's Ride. Fulcro della produzione saranno poi le improvvisazioni create al momento traendo spunto e ispirazione dalla natura circostante. Altro genere è la musica cinematografica: una selezione di trascrizioni delle più suggestive musiche da film rielaborate e adattate da Binaghi.

15 maggio 2011

12 MAGGIO

12 MAGGIO

E' quella tua espressione incredula e curiosa ad amareggiarmi, oggi.
Anche ora, che il giorno sta concludendosi.
Per giorni avevo immaginato e frugato nelle mie possibilità di sorprendere tutti per rendere ancora più visibile e significativa la ricorrenza.
Lo scritto per il bigliettino d'accompagnamento già stilato nel pensiero.
Tutto pronto.
Se non fosse stato per quell'improvviso inghippo, dal mio punto di vista, venuto a turbare il placido andamento dell'assistenza e cura della vegliarda, oggi avrei vissuto il “flop” più clamoroso della mia vita.
Ciò non mi consola.
Mia cara, tu ora te ne sei tornata alla tua abitazione, alla tua famiglia.
Non ti conosco abbastanza per poter almeno immaginare se tu abbia avuto modo di riflettere fra te e te o di raccontare ai tuoi dell'episodio.
Magari la fetta di dolce pesasse sulla tua coscienza!
D'altra parte, puoi usufruire, in giudizio, di un'attenuante mica da poco : né TV , né giornali, oggi, ti hanno ricordato chi sei .
Dimmi: tu dici di te stessa, sia indossando la divisa, sia vestendo abiti civili, “io sono” o “io faccio” ?
Il tuo passo,la tua vicinanza non lasciano presagire il tuo sentire.
Così si vanifica ogni mio sforzo di trasmettere agli studenti la coscienza dell'essere!?!
Così si annulla lo sforzo di tanti colleghi impegnati tenacemente a far valere la propria professione!?!
Non posso evitare di nascondere il viso tra le mani, non posso respingere la delusione invadente animo e pensiero; non posso cancellare il tuo viso rubicondo, sorridente e fiero mentre ti giustifichi dichiarando di non ricordare nemmeno il compleanno di tuo padre.
Che c'entra?
La tua espressione dialettale, il tono squillante della tua voce non vogliono lasciarmi.
Saprai mai quanto ti sei esposta ad una valutazione etico-professionale?
Ben venga la spontaneità!
Tuttavia, ricorda : se non sai di te, come puoi pretendere che altri sappiano di te?
Non verrò a Natale a vedere i vostri addobbi , con cui tenterete di rallegrare i degenti e, subdolamente, richiamerete i loro parenti ad un gesto generoso nei vostri confronti: non vorrei vedervi somministrare terapie col capo agghindato di quei cappellini con pom pom e stelline luccicanti da babbo natale.
Non verrò nemmeno a Pasqua, nella sobrietà di rametti d'ulivo elargiti da volontari e Cappellano.
Tornerò, però, prepotentemente fra i tuoi ricordi il prossimo 12 maggio se ancora sarai o farai l'Infermiera.
Lasciami sognare, mia cara, questa piccola mia vendetta!

08 maggio 2011

12 MAGGIO : GIORNATA INTERNAZIONALE DELL'INFERMIERE

ModificaCUORE D'INFERMIERE ( da Infetti d'amore" di tiziana faoro kairòs editrice napoli)pubblicata da Tiziana Faoro il giorno domenica 8 maggio 2011 alle ore 8.42
Cuore d ‘ Infermiere









Chi conosce le nostre lacrime , chi pensa che in quella divisa , oltre quella divisa vi sia un cuore che piange e che si strugge nel condividere la sofferenza altrui ?

Chi sa , chi capisce , chi sente anche il nostro essere ?

Non è mai la prima volta ma , è sempre “ questa volta “ .

L ‘ ambulanza oltrepassa i cancelli , sorpassa quel confine che , più che territoriale è confine di speranza , portando in sé chi compie l’ ultimo viaggio di ritorno , ad altro ospedale o a casa poco importa : la sentenza è stata pronunciata .

E noi che sappiamo , noi che con lo sguardo osserviamo un ‘ altra volta , “ questa volta “ , te che te ne vai , rimaniamo col vuoto nel cuore , con un dolore profondo e sincera condivisibile solo fra noi perché nessun altro capirebbe , nessun altro giustificherebbe .



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22 aprile 2011

PASQUA

PASQUA

Ho chiuso il mio uscio
Lasciando a Te
Di schiudere il mio cuore
All’aprirsi d’inumano sepolcro
Risorto il mio spirito
A novella vittoria
Sconfitta la morte perenne
Gioisco alla vita
Con te sciolta da chiodi
E sudario
Inneggio all’Eterno Padre
Fra le Sue braccia al sicuro.

18 aprile 2011

DOMENICA DELLE PALME

DOMENICA DELLE PALME
C'era una volta un signore anziano , ovvero coetaneo dei miei genitori , che per rispetto nel riconoscere un rapporto d'affetto sincero io chiamavo " zio". il quale, ogni anno, la domenica delle palme andava alla messa di primo mattino e tornava a casa con i rametti d'ulivo benedetti dal parroco da distribuire alle famiglie amiche.
Mia mamma aspettava quell'evento con gioia e , certa del non venir meno a quel gesto di pace consolidato, non si preoccupava del procurarsi quel rametto che avrebbe esposto per tutto l'anno.
Una splendida giornata di festa ; rametto d'ulivo nuovo in una mano , ricordo di proverbio meteorologico rispolverato per l'occasione in vista delle vacanze pasquali da trascorrere in montagna: " se piou de le palme , no piou sui ovi. se ghe el sol de le palme, piou sui ovi".
Così aveva inizio la " settimana santa" , certamente la più triste del calendario cattolico.
Ho accettato questa tradizione per anni. un giorno , però, mi son ritrovata a riflettere: che gusto c'è a condividere una festa sinceramente vissuta, un paio di millenni fa circa , da uomini e donne che, di lì a pochi giorni , avrebbero rinnegato i loro festeggiamenti per dar vita ad uno degli episodi più tremendi in assoluto della storia dell'uomo?
Da che i posteri di coloro sanno cosa sia accaduto successivamente allo sbandieramento di tanto ulivo simbolo di pace, perchè si continua a festeggiare per poi ripercorrere mestamente l'evento successivo?
Ho deciso di rifiutare la festa. conscia del sacrificio immane eppur indispensabile per l'uomo compiuto da Gesù , sapendo tutta la vicenda grazie al racconto degli evangelisti e credendo profondamente in Dio , mi rifiuto di festeggiare un passaggio della vita di uomini tanto volubili

09 aprile 2011

PERDONO PER DONO

PERDONO PER DONO

Per dono posso
Perdonarti
Per donarti
Il pregio del perdono
Che a chi ti ferisce
Donerai.
Sarà il tuo perdono,
prezioso,
universale
dono
a farti gustare
la gioia
di saperti donare
in quel perdono
che un dì
il tuo Signore
ti diede in dono.
Dono per dono,
reciproco perdono
non avrà pari
in nessun altro dono.

tz

08 aprile 2011

DEDICATO A SCRITTORI E POETI BELLUNESI CONTEMPORANEI

STIAMO PROGETTANDO UNA SERATA DEDICATA ALLA POESIA DI SCRITTORI E POETI BELLUNESI CONTEMPORANEI DA TENERSI IL PROSSIMO AUTUNNO IN PROVINCIA DI BELLUNO. SIETE TUTTI INVITATI! CONTATTATEMI!

03 aprile 2011

CIRCOLO LETTERARIO ANASTASIANO di Giuseppe Vetromile: "Frammenti imprevisti", la nuova Antologia poetica...

CIRCOLO LETTERARIO ANASTASIANO di Giuseppe Vetromile: "Frammenti imprevisti", la nuova Antologia poetica...: "Nonostante il continuo confusionario e degradato procedere, sotto molti aspetti, di questo nostro mondo dedito per lo più all’accaparramento..."

20 marzo 2011

ARZIGOGOLI

arzigogoli

come mi piace il linguaggio forbito,espressione di autentica cultura e sottile pensiero! è inevitabile processo di comunicazione per chi, per nascita, da sempre gode dell'altrui esprimersi in gergo appropriato a situazioni ed argomenti:
come si può, dunque, contestar loro l'abituale ermetica espressione seppur dovuta a sola imitazione?
Nulla può il semplice villano la cui mano penna raramente ha cullato nello stilar discorsi per il convincimento umano!
A lui,strizzando l'occhio, si può del mondo raccontare ogni vicenda nascondendo la verità più tremenda.
Con mielosa cantilena della sua attenzion si può carpir spiraglio , gli puoi dir della tua vittoria il travaglio, del tuo sopprimer l'altrui volere l'immenso per lui piacer, della tua integerrima intenzione di dar pace e liberazione.
Con parolone dalla difficil pronunziazione puoi stornar l'intelligenza nel comprender con diligenza quel che l'animo tuo,ogni intenzion malgrado, lascia qua e là trapelar da debol bavaglio: guerra, guerra, guerra!
Ah, tu uomo colto ed astuto!
Nel tuo periglio d'esser esempio di cipiglio,ti sei lasciato sfuggir nobil arte: l'osservar quel ciglio che in impercettibile variare ti dice quanto vano sia il tuo narrar di pace e benedizione, di democratica invasione per beneficenza, di mondial incredibile maldicenza per un evento di cui il villano si sente chieder il sostentamento mandando al fronte il proprio figlio mentre del tuo si sa il nascondiglio!
Se tu del tuo popolo il semplice parlar avessi condiviso, vernacolo corposo d'espression ad esempio per render pratico ogni evento, sapresti che per la maggiore vale ancor il detto: "scarpe grosse e cervello fino".
Ascolta,dunque, chi oggi qualcosa ha da obiettare: non puoi più tutti ingannare!
Anzi, per dirla tutta, ogni tua evoluzion tendenzialmente culturale ti rende sciocco, esposto quasi al maestrale che del tuo volteggiar regge la sorte!
Omo incapace di verità esporre serenamente! noi sappiam verso qual temibil destin ci sta spingendo la supremazia intransigente!
Del tuo presenziar in televisione ad inanelar ogni sorta di dichiarazione siam ben stanchi: dicci con chiarezza della scelta l'amarezza , se mai nell'anima gustate un briciolo d'onestà da condivider nell'elogiar l'italiana nazionalità!

NUOVO

NUOVO

Giorno di primaverile avvio,
Bocciolo curioso al mondo s’affaccia,
Tenera foglia si dona al ramo ancor sonnecchiante,
Timido raggio di sole ad intiepidir l’aria
Che lentamente inspiro gustando
L’inspiegabile sapor
Di nuova stagione
Agli albori.
Mente e cuore
Oggi offuscati
D’antichi epici ricordi,
D’alleanze volubili
Da potere dettati.
Ritorna la storia
Roboante d’armi impregnata,
Bugiarda foriera
Per la povera gente
Di pace e vantaggio.
Antichi sapori di supremazia
Taciuti, negati
Da chi sulle labbra
Stampa sorrisi rassicuranti.
Né vincitori, né vinti
Anche ‘sta volta,
Sarà della libertà
La vittoria!
Mi sento sconfitta,
Da sani princìpi tradita.
S’è spento nell’aria
Primaverile sapore
Sopraffatto da bellico
Malcelato odore.

PAPA'

PAPA’


Solo tu sai di esserlo
Di quella creatura a cui
Un giorno negasti
Il tuo paterno abbraccio,
Al cui affetto ti negasti.
Nel dì di festa
A te, padre,dedicato
Mi chiedo
Dove vada il tuo pensiero,
Se nel tuo cuor celato
Sopravviva rimorso mai svelato.
Quel battito del cuor
Mai ammesso,
Sarà sempre
Della tua esistenza
Aritmia complessa,
Passo incerto
Verso futuro vuoto,
Metallico filo
A doppia maglia
Che la tua coscienza attanaglia.

14 marzo 2011

COMPLEANNO

COMPLEANNO

Molti saranno visi e sorrisi
Tutti lì, a te d’intorno,
A spingersi fra gomitate
E calpestio d’altrui calzari
Per dalla tua memoria
Essere impressi.
Mani fra le tue mani,
Mormorii augurali
A frastornar l’orecchio
Che al suo dirimpettaio
Lascia dell’oblio il diletto.
Poco al tuo cuor giunge,
Tu sapendo
Che non
Nell’incalzar del brusio
Sincero affetto
Persisterà nel tempo.
Nella nostalgia segreta
Di chi sai l’assenza
Gusti l’immancabile presenza
Che in ogni tempo
D’ogni tuo dì
Ne fa servizio prezioso
Di prece a Dio.



Auguri, Presidente!

13 marzo 2011

PROBABILI REALTA'?

PROBABILI REALTA’ ?
Gli abiti ormai stracci, gli zoccoli spuntati, lividi ovunque e graffi di rovi a far sanguinare gambe, mani, guance, capelli in unica, sporca ciocca intrecciatasi con ramoscelli ed arbusti, archi naturali di un percorso ad ostacoli viscido, sdrucciolevole, pietroso, fangoso: “di tutto,di più” avrebbero detto qualche decennio più in là di tante sciocche vicende, ovvero affaracci altrui dati in pasto a stupidi guardoni.
Un attimo di riposo, giusto per riprender fiato, seduta sulla scomoda panca offerta da quello spuntone roccioso meno appuntito di altri.
Raggi di sole qua e là intriganti ad illuminare il sottobosco, ronzio di insetti minacciosi e pacifici a contrapporsi al cinguettio degli uccelli, un alito di vento a raffreddare le goccioline di sudore in caduta libera su viso-seno-collo-schiena; scuotere il gonnellone senza il timor di giudizio del gesto sconveniente.
Tendere l’orecchio per individuare il chiacchierio di un torrentello, intingervi le mani a
raccogliere acqua pura e dissetante, sfuggita a rocce distratte.
In un tempo che sarà, momento perfetto per pubblicità di bibite rinfrescanti, spudorate menzogne da far bere a popolo credulone.
Una fragolina per il palato, un ciclamino per l’olfatto.
Un sospiro.
Chi sei tu, oggi?
Donna in fuga da comune destino, stanca procreatrice senza piacere, cervello in ebollizione stufo di ogni repressione.
Da una scatola, un giorno, avrebbero raccontato della depressione, male dell’ultima generazione appiccicato ad una moltitudine di persone.
Invece no: sei tu donna sana, agli altri il raccontar della tua vigliaccheria nell’essertene andata via, al diavolo la pignatta ed il bucato, l’uomo assiso sul selciato da accudire e da servire senza poter parola proferire!
Un ciuffo d’erba ne fa le spese: strappi, sradichi, calpesti; che traccia più non resti!
Così vorresti fare con chi per te non ha riguardo!
Voglia di vendetta tutte le viscere pervade; non sarai così stolta da farti del male!
Sarai lì col tuo agire, col tuo parlare a diritti rivendicare giorno dopo giorno, chiodo fisso nel cervello di chi del tuo non comprende il balzello!
Vola libera la farfalla mostrandosi in tutta la sua impalpabile bellezza, corre svelta la formica a rimpinguar la dispensa sguarnita: ogni essere in natura ha il suo compito ed il suo ruolo, nessuno ha tempo e modo di impicciarsi dell’altrui impegno!
Solo l’uomo mai contento vuol un su l’altro prender soparavvento!
Che gran stupidità, voler fare ciò di cui non si ha capacità!
Dove avrà mai lasciato l’uomo, essere intelligente,del suo Signor l’insegnamento?
E sì che nel corpo suo lo vede:ciò che fa l’occhio, non può far l’orecchio; quel che tien la mano
il piede può solo calpestare e nessuno al posto di questo o quello può andare.
Uomo stolto che spazio non vuoi dare alla donna creata a te affiancata in pari dignità e sua speciale competenza di cui tu non puoi fare senza non per tua scelta, non per tua volontà ma,
per l’ordine preciso e superiore del nostro Creatore!
Discuteranno, un giorno, psicologi ed avvocati di ruoli inversi e supremazia, dell’attuale società corrente pazzia!
Che fai oggi, tu, donna di sana mente?
Scuoti il terriccio dal gonnellone, calzi gli zoccoli e lecchi le ferite, rimossi arbusti e ricomposta la chioma al casolar ti avvii.
Tu non sai di un doman in cui cani e uomini saran mobilitati per chi , come te, lascerà la casa senza darne comunicazione.
Resistere non puoi al del focolar richiamo;non un libro ma, il tuo buon senso placa ogni tormento.
Del tuo Signor non puoi tradir l’insegnamento: torni a quell’uomo di cui sei ogni giorno il sostentamento.
“Orribile sottomissione!”, starnazzeranno ai tuoi posteri dalla televisione.
Ma io, che di te immagino soltanto un passo del tuo percorso, seduta su quella roccia baciata dagli impertinenti raggi , sorrido a te riconoscendoti coraggio; del tuo passato sfida ne faccio!

06 marzo 2011

Intervista per ExpoLatinos

l'Intervista

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L'intervista a:
Tiziana Faoro


Tiziana Faoro, poesia ed emozioni per mantenere vive le proprie radici

marzo 2, 2011

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di Andrea Ballerini

Tiziana Faoro, di professione infermiera professionale, ha da sempre avuto un rapporto intenso con la scrittura e con le emozioni e questa sua passione, dopo essere stata 'chiusa' dentro e per se', ha potuto esprimersi, prima con un intensa raccolta di emozioni nate dal suo confrontarsi quotidianamente con la malattia, il dolore e la speranza, intitolate 'Infetti d'amore', quindi in questa sua seconda produzione, 'Indissolubili anzi inseparabili' , dedicata alle sue radici, a quelle sue montagne impresse nei ricordi e negli occhi delle persone che piu' ama.

Expolatinos ha incontrato l'autrice in occasione della presentazione del suo libro al Consolato dell'Ecuador a Milano, in una serata organizzata dal Ceac, Centro Ecuadoriano di Arte Cultura, e ne e' nata una breve, ma intensa chiacchierata.

Come e' iniziato questo suo viaggio nel mondo della scrittura e della poesia ?
"Sono una persona molto curiosa, mi lascio coinvolgere dalle situazioni e sono molto critica. Ho iniziato a scrivere da giovane, quando i miei genitori hanno iniziato a fare parte dell'Associazione emigranti bellunesi. L'associazione da sempre, ha prodotto un notiziario periodico, che all'inizio era giusto un foglio, ma era zeppo di errori e io lo feci presente ad un dirigente che mi rispose 'va bene, vedremo cosa sai fare tu'. Avevo 15/16 anni e in seguito, dopo la maturita', ho iniziato ad occuparmi dei problemi legati alla emigrazione ed immigrazione e, supportata dai miei genitori, ho cominciato a scrivere".

Un viaggio che ha preso una sua precisa direzione ?
"L'andare avanti nello scrivere e' sempre stata una scelta mia, rivolta a me stessa come sfogo e ora come ora e' come una necessita'. Il primo libro e' una raccolta di esperienze vissute sul luogo di lavoro che a volte sono molto pesanti. Io avevo iniziato a raccogliere episodi ma li avevo tenuti via, nel cassetto, poi in occasione del concorso che e' stato indetto alla Fondazione Sacra Famiglia di Cesano Boscone (Mi), mio marito mi ha portato la locandina e ho inviato due cose ottenendo una menzione d'onore. Poi, in un'altra occasione particolare, ho incontrato Ninnj (la poetessa e scrittrice Ninnj Di Stefano Busa', n.d.r). Dovendole fare un prelievo, ho cercato di distrarla e abbiamo incominciato a parlare di scrittura e mi ha invitato a portarle i miei scritti. Dopo aver scoperto chi era lei, non pensavo di farcela, era difficile, poi mi sono fatta coraggio e lei, dopo averli letti, mi disse 'ma lei deve assolutamente pubblicarli' e da li' e' iniziato tutto".

Questa sua nuova opera di cosa tratta ?
"Il mio secondo libro e' rivolto alle mie montagne e lo ritengo un dovere verso questa terra dei miei genitori. Sapevo di doverlo a loro ed e' stato facile".

Lei e' nata a Milano, quindi questo suo libro e' un po' un viaggio alla riscoperta delle sue radici?
"Direi per mantenerle vive. Perche' i miei genitori mi hanno trasmesso la loro cultura. In casa vivevo la cultura bellunese e poi passavo mesi di vacanza con i nonni, per cui era un attaccamento che e' stato sempre presente. Poi interessarmi del problema delle immigrazioni con l'Associazione ha mantenuto vivo tutto".

Migrazione e immigrazione e' dunque un problema che sente?
"Vivo il problema perche' so cosa significa l'emigrazione con tutti i risvolti positivi e negativi e per tutti i confronti che posso fare per quello che mi e' stato raccontato e che mi ricordo su cosa e' stata l'emigrazione italiana. Argomenti che ho sulla pelle".

Ci troviamo 'in casa' di una paese latinoamericano, c'e' qualcosa che la lega a questo mondo culturale?
"Io penso che sia l'insieme di questo mio libricino, perche' cosi' come io ricordo le Dolomiti, penso per loro sia importante vivere la loro giornata con il ricordo della loro terra, delle loro montagne, del mare e delle citta'. Io ho dei colleghi peruviani, che quando hanno letto il libro mi hanno detto che ricorda la loro esperienza nei confronti del loro vivere la loro terra e la lontananza da essa. Sia uno latinoamericano o di altra etnia, quando si trova all'estero bene o male, chi piu' chi meno, penso che il ricordo per la propria terra lo abbia, percio' leggendo cio' che provo io per la mia, si ritrovano".

La prossima opera?
"Sono stata invitata da una casa editrice a partecipare ad un'antologia che uscira' tra poco e alla quale ho contribuito con un racconto, scritto sotto forma un po' poetica, che parla di un gruppo di ragazzi, molti italiani, alcuni latinoamericani, che sono venuti in un campeggio, per un momento di raccoglimento, per un percorso di riflessione sul mondo cristiano. Io ho scritto quale sia stata l'esperienza di questi ragazzi e uscira' tra poco. Poi ho inviato altri racconti per un'altra casa editrice che pubblichera' un'altra antologia e infine mi sto tenendo qualcosa da parte per me perche' vorrei pubblicare un altro libro tutto mio".

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02 marzo 2011

Alla fontana

ALLA FONTANA



Riecheggiano voci antiche
del narrare di emigrazione
il successo su cocciuta miseria;
canta l’acqua il suo dolor
del dover migrare
in petroso bacino
per sé innaturale giaciglio.
Nuovi volti si affacciano
in narcisistica impresa
sull’acqua ormai inerme,
scossa soltanto da mano curiosa,
dall’acqua in aggiunta:
son visi dai tratti stranieri,
non dal sole imbruniti,
che nell’acqua vedon riflessi
paesaggi lasciati,
sempre nel loro cor impressi.
S’arricchisce quell’acqua
d'acqua salata
da palpebre sfociata:
l’accoglie materna,
del sale ne assorbe il sapore,
confonde nel suo
quell’esser straniero
sino a connubio
in un sol corpo,vero.
Sorride quel viso nell’acqua,
tremulo il villaggio appare alle spalle
dominus dell’intera valle.

11 febbraio 2011

invito

Con il patrocinio del Consolato Generale dell’Ecuador a Milano.


Sono lieti di invitarvi alla presentazione dei libri delle Poetesse

NINNJ DI STEFANO BUSÀ E TIZIANA FAORO.





Lunedì 21 Febbraio 2011 alle ore 18:00

Ingresso libero
Via. Vittor Pisani, 9 Milano – c/o sala sede Consolare
(MM3 Piazza Repubblica – Stazione centrale)

INTERVERRANO:
Narcisa Soria Valencia Console Generale dell’Ecuador a Milano
Don Alessandro Vavassori Sacerdote Diocesano di Milano
Guamán Allende Scrittore e poeta.
Evento a cura di Guamán Allende, responsabile della sezione letteratura e vice presidente del CEAC


INTERPRETERANNO MELODIE ECUADORIANE
La soprano americana Barbara Post con l’accompagnamento del maestro pianista
Carlos Verduga.

30 gennaio 2011

bimbi

BIMBI


Ho trovato un bimbo,
nel suo cuore mille colori;
ho visto un anziano,
il suo cuore senza colori.
Il bimbo ha dato la mano all’anziano,
l’anziano ha carpito i colori del bimbo:
entrambi sorridono al giorno
a cui han donato i colori.
Resta nel cuore del bimbo,
resta nella mano dell’anziano
il sogno d’amore infinito
per regger tutto l’arcano destino.

29 gennaio 2011

bosco

BOSCO

Pedalavo adagio,
percorrendo il sentiero ciclabile fra i boschi imperiali,
riecheggiavano antiche, sommesse risate di giovini donne,
scalpitii di agili cavalcature,
richiami di appassionati cacciatori di prede diverse:
mi persi nei meandri del mio pensiero,
nella gioia della pienezza di un tempo sospeso
fra l’amaro passato e lo splendente avvenire.
Le mille sfumature dell’autunnale fogliame
Fiamme ardenti di passioni celate.

19 gennaio 2011

uomini senza tempo : il mio presidente

Giorni senza fine sembrano i tuoi che trascorri proiettato nell’infinito,
lavorando alacremente a favore dell’uomo.
Da sempre preoccupato di guarire o dare speranza anche al più umile degli ultimi,
hai voluto con tenacia concretizzare la tua disposizione:
mai ti sei lasciato andare di fronte agli innumerevoli ostacoli,
sempre hai reagito confidando nell’aiuto di Colui che tu dici il tuo “Socio di maggioranza”.
Da ogni luogo vengono alla ricerca di cure, tutti rimangono stupiti davanti all’imponenza degli edifici ma, che tocca il loro cuore è l’operosità e l’accoglienza di chi li riceve.
È la tua scommessa di ogni giorno: garantire il meglio a chi si rivolge a te,dando fiducia e parole di speranza a chi collabora con te.
Non lo dici ma, di certo so della tua sofferenza quando scopri l’inganno perpetrato;
non è nel tuo stile gridarlo ai quattro venti: preferisci chiuderti nell’intimità della tua cameretta per parlarne con Colui che ti ascolta davvero.
Quante volte hai dovuto indossare l’abito dell’ufficialità!
Quante volte hai di nascosto suggerito parole d’amore e di perdono a chi nemmeno conosce il senso di rispetto per l’altrui!
Quante volte hai combattuto altero e fiero nel difendere i tuoi ideali!
Hai dovuto forse talvolta cedere e negoziare?
Questo non so.
Di certo so che tu forse non sai quanto, anche coloro che ti sono stati avversari nell’onestà di pensiero diverso, guardano ogni giorno a te e sperano,pregano che tu possa essere faro di luce ancora per lungo tempo.
Vorrei essere con te,anche per una sola volta, al centro della spianata ad osservare uno ad uno ospedale,centri di ricerca, giardini e fontane:
vorrei poterti carpire il pensiero e l’emozione, tenerti sottobraccio per sentire il fremito di sorpresa mai spenta, vorrei saper leggere i tuoi occhi in cui scorrono i visi di chi da te ha ricevuto aiuto.
Soprattutto vorrei narrarti ciò che tu già sai dell’animo umano,
della fatica del vivere e del morire,
dell’assistere chi è in quel travaglio che sconfina fra l’essere e l’essere perfetto ,
accolto comunque ed accompagnato dal tuo essere pensiero attento e preoccupato.

05 gennaio 2011

TRAMONTO

Mio Dio, mio Signore,
alzo gli occhi da quel piatto in cui ho appena sminuzzato il cibo e mi guardo attorno:
carrozzine su cui giacciono corpi parzialmente inanimati,
spalle curve che sostengono capi canuti dai visi inespressivi,
solo barlumi di interesse negli occhi che cercano disperatamente persone familiari;
girelli di varia fattura e colori parcheggiati accanto alle pareti, identificati con cartelli su cui è scritto a caratteri cubitali il nome dell’utente;
resti di fisici aitanti accartocciati nelle pose più strane sulle sedie, intrappolanti scampoli di intelletto appena sufficienti a borbottare i propri bisogni.
L’aria impregnata dal puzzo incancrenito di pannoloni intrisi degli umori corporali.
Tutt’intorno personale distratto si muove alacremente gustando l’ormai prossima fine del turno,parlottano fra loro in una babele linguistica che esclude volutamente i presenti.
I vari messaggi rivolti agli utenti che annullano l’identità e la singolarità di ognuno,
negano il ruolo ed il riconoscimento sociale meritatisi in un tempo che non è più...
Signore, mio Dio: ognuno di loro è una tua creatura!
Nel viso di ciascuno cerco tracce del loro essere stati uomini e donne apprezzati e riconosciuti per il loro impegno: tutto sembra svanito, tutto annullato dal tempo impietoso che ha cancellato la voglia e l’estro del dipingere,
la voce limpida e musicale,
la capacità di articolare passi di danza,
la loquacità conquistatrice ed ammaliante.
Signore,mio Dio: sono uomini e sono donne che tu hai dotati di ingegno diverso ed unico,
sono persone, Signore, sono persone come lo sono oggi io che li osservo ed in loro posso vedere il mio possibile futuro.
Padre, che sofferenza scorrendo lo sguardo da uno all’altra, sorridendo loro mentre cerco di invogliarli a nutrirsi ancora,
quanta ipocrisia nel parlare e prospettare un giorno migliore,
quanta amarezza assaporo immaginando comprendano il loro essere vittime impotenti alla mercé delle decisioni altrui!
Nel frastuono di note musicali non appartenenti alla nostra cultura, sottobraccio a persone sconosciute i cui gesti e smancerie affettuosi sprizzano viscidità bugiarda ed opportunista li guardo mentre lasciano la sala:
Signore, ai loro letti affideranno le membra stanche; a chi affideranno la loro vita?