08 novembre 2011

Uomini : POTERE E BALOCCHI

UOMINI :
POTERE E BALOCCHI

Ti so così, alle prese da sempre con la tua voglia di emergere, commistura di capacità e di carattere, di vanità e sfrontatezza, astuto quanto basta per approfittare di ogni situazione vantaggiosa.
Pochi scrupoli, forse.
Ti fanno onore generosità ed attenzione anche per i più piccoli, se guardano a te come
esempio.
Idolo diabolico dai molti tentacoli, ventose aderenti a perenne presa di prede sempre diverse, in continuo movimento,foriere di capacità e gioventù a te ormai sfuggite.
Uniche a non lasciarsi traviare dal tuo potere.
Ti aggiri, in tutto il mondo discusso e chiacchierato, sventolando vessilli di pace e giustizia,valori comuni alla mondiale società che, sotto, sotto, ti assomiglia più di quanto voglia ammettere.
Per un certo verso, ti si può dire coraggioso paladino di verità nascoste vissute allegramente da tutti quei potenti che, rannicchiati alle tue spalle, si fanno scudo di te, creatura di cui il popolino dovrebbe farsi meraviglia giudicandoti inammissibile lebbroso da tenere in quarantena.
Sciocchi quei potenti, incapaci di prevedere che quel popolo, a cui molti dei tuoi giocattoli sono negati per mancanza di fondi, avrebbe approvato nell’intimo dell’essere uomo il tuo giocare con ciò che per esso son solo fantasiosi, proibiti desideri!
Non sei più lebbroso di altri!
Mi fai tenerezza.
Nel tuo rincorrere spettacolari performance, nel tuo confidare in chirurghi estetici e dialettica travolgente, nel tuo dover sorridere a chi sai privatamente ti sta pugnalando, mi par quasi di vivere la tua sofferenza:non hai tempo, non puoi mostrarti a nessuno privo della maschera che negli anni ti si è appiccicata con le sue ventose rapaci tanto da non mollare la presa!
Tu ora sei vittima, tu ora giaci alla mercé di tanto acrobatico spettacolo senza aver mai riposo.
Mi verrebbe voglia di regalarti un paio di calde pantofole, una setosa vestaglia, di prepararti una rilassante tisana e metterti a disposizione quella baita diroccata di un angolo di montagna sconosciuto al mondo nel regno incontaminato del silenzio.
Tu a tu per tu.

Forse la maschera mollerebbe la sua presa, forse le ventose si affloscerebbero all’insinuarsi dell’aria pura a sferzarti il viso; forse troveresti pace.
Non so se ti piaceresti ancora.
Eppure così sarai un giorno, inevitabile anche per te, di fronte al tuo Creatore: tu a tu per tu con Lui.
Sarà il tuo tacere l’abbraccio commosso con Chi ha accettato la tua richiesta di perdono?
Sarà il tuo tacere il silenzio tombale del respinto ricorso all’interrogazione parlamentare del tuo Giudice Supremo?
Un giorno, forse, ci incontreremo.
Anzi: un giorno certamente tutti conosceranno della tua travagliata esistenza l’epilogo finale.
L’incontro, una volta ancora, sarà riservato solo ai tuoi intimi amici.
Fatale destino di un comune uomo famoso o responsabile scelta di un umile uomo speciale per il suo Creatore.



tz ( tratto da "L'IMPEGNO NARRATIVO" antologia della Bastogi Editrice )

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