29 luglio 2016

27 luglio 2016

A TEATRO

Non correre al teatro del mondo,
la poltrona in prima fila
è sempre vuota.
Non è lì il Dio
che tu cerchi
per insultarlo,
per accusarlo
della malvagità dell'uomo
di cui lo vuoi solo spettatore.
Torna a casa tua,
ritirati nella tua cameretta,
tolto il lucchetto al tuo cuore
ascolta il Suo pianto
per te
che Gli neghi
di scendere nella trincea
della tua salvezza
per combattere al tuo fianco.
Recita la tua parte
nel teatro del mondo
che Dio ha preparato per te,
più non temerai la morte,
sereno vivrai i tuoi giorni terreni
che nessuno rubarti potrà.

MATTI LI VOGLIAMO

Tutto ora sembra giustificabile con l'improvvisa riacutizzazione di una subdola patologia psichiatrica e tu, pur dubitando, riconosci che, di "matti", pare ve ne siano in giro più del previsto. Ti fermi due minuti a pensare e, alla fine, devi ammettere: anche tu mica ti sei sottratta dall'essere considerata un tantino "matta" ,considerata una tua reazione improvvisa e roboante!
Già. E' veramente moda corrente l'etichetta di "matto". Meglio la pazzia che la verità?

26 luglio 2016

TORNA, GESU', TORNA!

L'umanità si divide in due: coloro i quali credono nel Dio vivente e si impegnano a vivere secondo i Suoi insegnamenti e coloro i quali vivono secondo principi diversi. Per i primi, vivere l'attualità è una profonda sofferenza ma, nel profondo del loro cuore hanno una consolazione impareggiabile: il prossimo ritorno di Gesù e, finalmente, la vita eterna nella pace e nella gioia. L'unica preghiera che elevano in questi tempi è: "Signore, fa che tutta la mia famiglia sia pronta al Tuo ritorno!". La presenza costante di Dio nella loro vita è la fonte della serenità e dell'amore e la Sua parola la guida per affrontare ogni giorno. Certo, anche loro non sono creature perfette e si arrabbiano, compiono pasticci ma, nel segreto della loro cameretta, che benedizione ricevono dal Signore quando con Lui rivedono le loro manchevolezze sapendo di essere già stati perdonati! Gesù, 
rendici forti e torna, torna!

22 luglio 2016

MATER

Il prezzo più alto lo pagano sempre le donne, in qualsiasi parte del mondo. Violentate nel loro corpo, denudate del loro cervello, flagellate nella loro maternità.

DEDICATO AD UN CENTENARIO

Anche tu stroncato. Le tue profonde radici racconteranno di te, della tua possenza e della tua fragilità ora adagiate a far pesare la tua ombra un tempo lieve e fresca

MILANO


16 luglio 2016

QUELLA CASA DI RIPOSO DEL VILLAGGIO


Percorri tutto il viaggio di rientro in città pensando ad essa.  Si sovrappongono riflessioni  che spaziano da
l’ambito assistenziale a  quello educativo, sociale.
Hai sempre considerato un vantaggio per gli anziani , qualora non ci sia altra soluzione,  poter vivere in una struttura radicata per storia e tradizioni nel loro paese natio:  rileggere  fatti storici o di cronaca e commentarli nel loro dialetto senza il problema di non essere compresi, ognuno protagonista di un ricordo, condividere la visita di familiari e conoscenti, in fondo son tutti un po’ parenti, essere assistiti da persone viste crescere, naturalmente capaci di esprimersi nella stessa lingua, sono privilegi. Ne sei convinta.
Non pensavi di dover tenere in considerazione i mormorii giunti alle tue orecchie  di scontento del personale, tua madre affermava di vivere come in albergo,  hai discusso animatamente alcune iniziative, è vero, ma tutto si è concluso velocemente.
Per “deformazione professionale”  tieni più sott'occhio l’esercizio della professione di medici ed infermieri .
Accetti  la loro valutazione di una maggiore necessità di assistenza infermieristica  per tua madre ed il conseguente trasferimento in altro settore della struttura. 
E’ un amaro tuffo in quel passato in cui le case di riposo le annusavi  ancor prima di oltrepassare l’uscio, laboratori nel secolo scorso di progetti  e successivi protocolli per eliminare il problema  ( non puoi dimenticare le discussioni , gli obiettivi e gli interventi attuati anche da te con i colleghi di allora) dell’odore fetido impregnante persino le mura. 
Problema  affrontato e risolto ovunque tu abbia avuto modo di lavorare, di  recar visita ad un anziano, ti coglie di sorpresa in quello stretto corridoio su cui si affacciano camere di degenza e servizi igienici.
In quella casa di riposo del villaggio vi lavorano infermieri giovani, appena laureati, un giovane coordinatore e infermieri  esperti, operatori  regolarmente formati.  Possibile che nessuno se ne renda conto?
Azzardi un ironico commento,  non recepito  come suggerimento per un intervento radicale e ti dispiaci profondamente pensando a come sia facile per una neolaureata adagiarsi  nell’abitudine.
Esplodi allora in una rivendicazione violenta che offende coordinatore infermieristico e dirigente, forse anche gli operatori e gli infermieri,  ti è impossibile non pensare alle “voci” raccolte in paese .
Cocciuta di carattere, forte delle tue competenze professionali non molli l’osso sino ad avere di ritorno un pressante invito a  prenderti tua madre e togliere il disturbo. “Togliere il disturbo”?
Stai viaggiando a velocità sostenuta , si susseguono e affollano la tua mente mille considerazioni condivise anche con tuo marito ma, soprattutto, è un chiodo fisso un avvertimento pronunciato da più persone: “Sta attenta a quello che fai perché tua mamma vive lì.”
Tua mamma?  Certo potresti anche cercare un’altra struttura ma, gli altri anziani continuerebbero a vivere lì, il problema rimarrebbe.  E perché dovresti cedere,  perché dovrebbero rifarsi  su tua madre, perché dovresti abbassare la testa ,dimenticare e tacere  una deficienza nella gestione della casa di riposo del villaggio?
Perché devi ascoltare discorsi che ipotizzano connivenze solitamente considerate normalità in altre zone d’Italia ( mi perdonino gli Italiani) ma, non nella tua terra?
Soprattutto: perché gli infermieri non agiscono, non si appropriano della loro professione?  Gli  Infermieri , dove sono gli Infermieri orgogliosi della loro professione pronti a combattere perché sia rispettata, apprezzata e lo siano loro stessi?

Sei arrivata a casa, fra poche ore riprenderai  il tuo ruolo di Infermiera in ospedale. Non sai ancora quale decisione prenderai. Di certo sai che, una volta ancora, combatterai per una comunità, non per un solo individuo anche se si tratta di tua mamma. Combatterai anche con e per gli Infermieri.

09 luglio 2016

MANI

Protende rami al cielo
l'albero statico
che cerca evasioni
nello spazio senza fissa dimora,
cirri innamorati corrono
a saziare la sua bramosia
intrecciando le loro dita
con le sue fronde.
Alza a Te, oh Dio,
le mani
l'uomo in cerca del Tuo divino aiuto,
egli non vede
ma, sente forte la Tua presa.
Felice riposa nei Tuoi palmi.

07 luglio 2016

PACE



La pace
 del calar della sera
 si veste di tenui colori
 come la vita dell'uomo
 che acquista serena dolcezza
 nel volger a compimento
 non verso il buio
ma nello splendore del firmamento.
 E' gloriosa vittoria
 l'apparente sconfitta nel viver la morte
 che i figli di Dio
 fan propria
 gustando l'istante dell'atteso incontro col Padre celeste.

05 luglio 2016

GLI GNOMI DEI MONTI

Lo gnomo capo del villaggio accolse la richiesta dei più piccoli e cominciò a filare lo zucchero. Fila che ti fila, lo zucchero montò così tanto che anche gli abitanti delle montagne ne sentirono il profumo e sognarono di assaggiarlo. L'incredulità di persone adulte avvezze a negar la vita agli gnomi, impedì loro di assaporarlo. Lacrime ed acquolina insieme si posero sulle loro labbra finalmente senza parole.

03 luglio 2016

LA VITTIMA DIMENTICATA

Dacca: il conteggio delle vittime viene ufficialmente comunicato e i loro visi primeggiano su molti quotidiani. Di ognuno di loro, vi è quasi una famelica, bulimica necessità di sapere tutto della loro esistenza, sconosciuta a tutti  prima del loro tragico assassinio. Violiamo l'intimità delle famiglie, quasi si affondano gli artigli nelle prede che, non so se col consenso dei loro familiari, vengono date in pasto al mondo. Di trucidati noi italiani ne contiamo nove. Certo il dispiacere, il dolore per chi li aveva conosciuti ed apprezzati già in altri tempi e non solo  è sincero. Va oltre al ricordo ufficiale pronunciato dalle Istituzioni.
Di una giovane donna sappiamo lo stato di gravidanza. In lei un bimbo, una bimba, stava vivendo la prima fase della sua vita: la mamma conosceva il suo battito cardiaco ed il tenero "fagottino" viveva sicuro al ritmo di quello della sua mamma di cui sapeva il respiro, la voce, le carezze. Una creatura attesa ed amata dai suoi genitori, dalla famiglia la quale, improvvisamente, si è ritrovata in uno strano silenzio e si è addormentata. Insieme con la sua mamma.
Nove vittime. Nove volti. Nove storie di eccellenze italiane.
Una vittima di cui si sa solo il battito cardiaco, forse non c'è nemmeno un'immagina ecografica da pubblicare, passa inosservata. E' una vita di cui non sappiamo raccontare nulla.
Eppure, è un miracolo di Dio, del Signore per il quale ci si eleva a difensori un giorno sì ed un altro anche.
E' una persona. Uccisa, assassinata,
In Italia c'è un papà che piange la morte della sua creatura, oltre che della sua compagna.
Le vittime italiane sono dieci.

01 luglio 2016

TIFOSERIE

Ci son paesi di montagna ove il senso della riconoscenza acquista nel tempo un sapore di rispettoso ossequio tale da, in occasioni ufficiali, metter gli abitanti in imbarazzo. Se l'occasione ha carattere sportivo e fallir verdetto a nessun adulto va di grazia, di difficoltà maggiore si riveste il parteggiar per l'una o l'altra squadra quando di nazion be note or si tratta. Dell'italico patrio suolo il cuor eleva l'inno mentre del sapor di birra, wurstel, brezel la pancia invoca il pieno! Oh Italia, patria ingrata, ben ti starebbe in rete una pallonata ! Ma, insomma, almeno in campo, vuoi vendicar l'onta del popolo dimesso? Tribolazion troverà risposta in stabilito tempo; nell'attesa, meglio porre entrambi i drappi al buon vento

BUONGIORNO!


 Non mi chiederò
se il sole spiazzerà le nuvole
 né se il gufo si sveglierà
 prima del tempo
mentre rondini volteggiano
 incerte i loro primi passi ma,
Signore,
già dal sorgere del giorno
 elevo a Te
il mio ringraziamento
poichè ciò che Tu mi riservi oggi

io so per me è il meglio.