03 luglio 2016

LA VITTIMA DIMENTICATA

Dacca: il conteggio delle vittime viene ufficialmente comunicato e i loro visi primeggiano su molti quotidiani. Di ognuno di loro, vi è quasi una famelica, bulimica necessità di sapere tutto della loro esistenza, sconosciuta a tutti  prima del loro tragico assassinio. Violiamo l'intimità delle famiglie, quasi si affondano gli artigli nelle prede che, non so se col consenso dei loro familiari, vengono date in pasto al mondo. Di trucidati noi italiani ne contiamo nove. Certo il dispiacere, il dolore per chi li aveva conosciuti ed apprezzati già in altri tempi e non solo  è sincero. Va oltre al ricordo ufficiale pronunciato dalle Istituzioni.
Di una giovane donna sappiamo lo stato di gravidanza. In lei un bimbo, una bimba, stava vivendo la prima fase della sua vita: la mamma conosceva il suo battito cardiaco ed il tenero "fagottino" viveva sicuro al ritmo di quello della sua mamma di cui sapeva il respiro, la voce, le carezze. Una creatura attesa ed amata dai suoi genitori, dalla famiglia la quale, improvvisamente, si è ritrovata in uno strano silenzio e si è addormentata. Insieme con la sua mamma.
Nove vittime. Nove volti. Nove storie di eccellenze italiane.
Una vittima di cui si sa solo il battito cardiaco, forse non c'è nemmeno un'immagina ecografica da pubblicare, passa inosservata. E' una vita di cui non sappiamo raccontare nulla.
Eppure, è un miracolo di Dio, del Signore per il quale ci si eleva a difensori un giorno sì ed un altro anche.
E' una persona. Uccisa, assassinata,
In Italia c'è un papà che piange la morte della sua creatura, oltre che della sua compagna.
Le vittime italiane sono dieci.

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