26 ottobre 2011

Poveri monti, poveri fiumi, povere acque!

Poveri monti, poveri boschi, povere acque! Voi siete le vittime innocenti dell’ingordigia umana, voi che sussistete all’uomo da millenni, ogni giorno venite depredati del vostro stesso essere: erosi meccanicamente della vostra roccia,ridotta in polvere insignificante portata dal vento qua e là; abbattuti, menomati del vostro legno, privati delle vostre fronde, voi alberi secolari rifugio di miriadi di uccelli, ombra salutare, maestosità infranta; letti invasi e deviati, acque spente del vostro colorito naturale, ridotte a fogne maleodoranti avendo perso l’uomo il gusto di immergervisi a vantaggio di altri corpi inanimati, suoi scarti. Poi vi guardano, così ridotti ad una nudità privata di ogni pudicizia, vi guardano e non piacete più: troppo scavate quelle crode per suscitare ancora l’immagine della salita verso l’infinito, troppo spogli quei boschi per viverne la brezza, troppo sporche e lontane quelle acque. Guai, però, se vi ribellate! Guai se voi, colpiti da altri eventi naturali, osate sgretolarvi autonomamente, vi abbattete, esondate perché, allora, siete voi i veri colpevoli del male che l’uomo stesso si è procurato. ( da " Indissolubili, anzi inseparabili " di tiziana faoro ed Kairòs Edizioni )

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