03 dicembre 2011

FUTURO

FUTURO




Non ti chiederò soldi,

Non ti chiederò quali ricchezze hai accumulato,

Non ti chiederò di rendermi conto del bene che mi racconti.

Ti chiederò ragione

Degli affetti che mi hai strappati,

Dell’amore a cui mi hai sottratta,

Degli abbracci a cui mi hai negata

Relegandomi al freddo

Anziché al tepore del fisico forte del mio papà.



Ti chiederò chi sei tu, uomo sconosciuto

Dal colorito così diverso dal mio,

Ligio a principi che non sento miei,

Dal profumo di mare a me ignoto.

Ti chiederò quale giustizia conosci,

Quale diritto ti ha autorizzato

A fare di me la tua straniera,

Il tuo italico gioco

Da mostrare quale trofeo di terra invasa,

Donna ammaliata, imbrogliata, ripudiata.



Vi chiederò donde vi viene la forza dell’abbandono,

Il coraggio per il mio bene

Menomato, distrutto

Che del continuo mi lacera il cuore,

Stravolge la mente

Mentre raminga vago fra i miei ricordi

Cercando la parte di me

Rubata, bruciata, calpestata.

tz



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