16 luglio 2011

Mani

MANI


Sono le mani unite una all'altra in una stretta mantenuta nel tempo,
sono le mani che accarezzano e coccolano incuranti degli sguardi dei curiosi, dei pettegolezzi ricorrenti,
sono le mani che stringono il vil denaro, modesta parcella per un impegno mai tradito,
sono le mani chiuse in un gesto di protesta,
sono le mani giunte in silenziosa preghiera:
così diverse, le mani che gesticolano esprimendo il pensiero di quella mente in quel corpo a cui appartengono,così poderose nell'agire concreto di ogni giorno, così incerte nel palesare pensieri e sentimenti quando l'evento distoglie e sospende nell'aere il loro quotidiano lavoro.
Mio Dio !
Sussulta il cuore, balbetta il pensiero e le mani afferrano il loro capo per i capelli cercando conferma d'essere sveglie.
Mio Signore!
No, noi mani non vogliamo oziare l'una nell'altra,
noi mani esercitate al lavoro da anni,
noi mani orgogliose del saper fare,
noi mani fedeli a chi chiede soccorso.
Noi siamo povere mani pulite deterse da faticoso lavoro, asettiche da ogni speculazione, ignoranti di ogni concussione,
noi siamo mani pronte a stringere altre mani che siano oneste, profumate di creme cure palliative di ruvidità e ferite per orgoglio da nascondere agli altri.
Siamo mani dignitose, con una coscienza che ci impedisce di porgerci ad altre mani capaci di accordi fraudolenti,
mani assuefatte a gesti solo accennati imposti dal ruolo,
mani umidicce d'algida iperidrosi scatenata dal disagio di tenere fra le dita una penna che suggella una storia finita,
mani cattive,
mani che cedono le loro dita a gioielli luccicanti e le unghie a smalti brillanti, mani morbide, affusolate che non hanno l'odore del quotidiano lavoro, il sapore di quotidiana fatica, la pelle del modesto stipendio,
mani pronte a tradire,
mani pronte a carpire ogni fortuna,
mani decise a sopprimere il frutto
di noi mani modeste e pulite.
Non vogliamo essere sottomesse da tali mani,
noi mani oneste che ci innalziamo a saluto
di chi
altre mani hanno scaraventato lontano.tz

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