12 gennaio 2012

NON VOGLIAMO DIMENTICARE

Tiziana Faoro


NON VOGLIAMO DIMENTICARE



Sedute al tavolo d'un bar col pretesto di condividere la pausa degustando un panino, prima volta noi quattro, con scarni dialoghi e lunghi silenzi ognuna di noi ha taciuto ed espresso quel dolore profondo che ci lacera l'animo.

Vorrei sognare che tu di lassù sia impegnato ad osservare, come un giorno esprimesti quale desiderio da rivolgere al “Paròn”,quanto i tuoi Raffaeliani sanno fare ma, immediatamente mi nego ciò che so impossibile ed ora auspico per non saperti travolto da una sofferenza peggiore di quelle realmente vissute.

L'incredibile silenzio calato su di te, ci pare intollerabile; d'altra parte, anche noi non riusciamo quasi a mettere insieme tutti gli splendidi ricordi che abbiamo di te.

Ci manchi.

Manchi a noi ed a tutti quanti oggi percorrono quegli stessi spazi per tempo ammirati che ora paiono minacciosi ed estranei, freddi ed incerti nell'accogliere il nostro daffare per aiutare l'uomo come tu ci hai insegnato, come tu amorevolmente pretendevi.

Ovunque ci si giri, si vedono solo musi lunghi e visi tirati nel costante pensiero di quello che sarà, dubitando non tanto del lavoro quanto dello spirito con cui si vorrà dar animo al nostro impegno quotidiano.

Ci manchi.

Deglutiamo cibo e lacrime mentre torniamo ai nostri posti di lavoro nella consapevolezza che un'epoca s'è conclusa, evento a cui nessun uomo e nessun evento ha mai potuto sottrarsi; nel passo la fatica di muoverci su suolo ormai straniero, nelle spalle ricurve e nel capo chino il tentativo disperato di non vedere altra persona a far suo ciò che tu hai costruito.

Ci manchi!

TZ

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