09 febbraio 2021

ONORA TUO PADREE TUA MADRE

Onora tuo padre e tua madre Nessuno ci insegna ad amare la nostra mamma ed il nostro papà, quando siamo piccoli. Non sappiamo nemmeno cosa sia il “voler bene”, di quale carico di significati sia ricca quell’espressione. Tutti noi dai capelli bianchi ricordiamo l’imbarazzante ( e sciocca) domanda “vuoi più bene a mamma o a papà?”; ora credo e spero sia un quesito obsoleto e in disuso. Se non altro per evitare contese e discussioni per quei genitori che vivono separati, costretti a contendersi i figli. Onora tuo padre e tua madre: chissà se ci ricordiamo che non è una formula per la corretta convivenza fra persone ma, la volontà di Dio, scritta col Suo dito sulle tavole di pietra che Mosè portò al popolo d’Israele!?! Obbedire a Dio. Per molti oggi è anacronistico, quindi non si attribuisce il significato che Dio dà al verbo onorare. Che significato si dà, allora, a quell’imperativo “onora”? Nel dizionario Treccani, fra i molti significati esplicativi del verbo, mi colpisce “In senso più concreto, fare onore, fare cioè atto che dimostri la stima, il rispetto, l’ossequio verso qualcuno”. Ci sono comportamenti, da parte dei figli nei confronti dei genitori, che testimoniano il loro onorarli e non credo siano per tutti i medesimi ma, credo si adattino alle aspettative dei genitori secondo il loro concetto di “educazione”. Non è così difficile, ai giorni nostri, ascoltare bambini che si rivolgono ai loro genitori con epiteti rasenti il turpiloquio senza che i genitori li riprendano pretendendo il dovuto onore. Onore calato nella quotidianità, applicato all’agire pratico, concreto con cui viviamo la nostra convivenza con i nostri genitori e successivamente quando, adulti, li lasciamo per formare una nostra famiglia. Io sono fra quelle persone che hanno vissuto una profonda conflittualità con un genitore, nel mio caso con mia mamma; riconosco di aver assunto per molto tempo comportamenti ribelli, trasgressivi degli insegnamenti impartitimi offendendo lei in persona e nel suo ruolo. Per anni, pur avendo accettato Gesù nel mio cuore come personale salvatore, non sono riuscita a superare certe sofferenze che, quanto più cercavo di dimenticare, tanto più all’improvviso riaffioravano. Apparentemente onoravo mia mamma, vedova ormai da decenni, non facendole mancare nulla ma, di fronte agli apprezzamenti di conoscenti e paesani, nel mio cuore avvertivo un profondo disagio. Il Signore mi ha aperto gli occhi e la mente una domenica, durante un culto, mentre pregavamo. Mi sono ritrovata a considerare il privilegio di conoscere il Signore e di poter fare affidamento sulla sua promessa di vita, vita eterna per chi crede in Lui. Il mio ringraziamento al Signore per i giorni attuali, si è fermato di fronte a una considerazione: non avrei giorni di vita da raccontare se non fossi nata. Sono nata perché i miei genitori hanno cercato e voluto la mia vita. Sono viva grazie a Dio che mi dona i giorni da vivere e perché i miei genitori risposero partecipando al piano di Dio che ha istituito la famiglia. Ho conosciuto il Signore perché i miei genitori mi hanno permesso di partecipare alla vita terrena. Onora tuo padre e tua madre. Il comandamento dato da Dio mira alla stima dovuta a coloro che ci danno la vita, i nostri genitori, per averci messi al mondo, per aver condiviso con noi la loro fede. Grazie al nostro essere qui, dotati di corpo e di mente, capacità di intendere, abbiamo modo di conoscere personalmente il Signore, di essere salvati e di arrivare alla vita eterna. Quale onore grande e sincero meritano! Ogni sofferenza e ogni contestazione nei confronti di mia mamma, hanno perso significato. A chi obietta che non tutti i genitori crescono i figli nella fede in Dio, il Creatore, rispondo: vero ma, ognuno di noi ha in sé il senso dell’infinito, la necessità di cercare la verità sull’origine della vita. Nessuno di noi è esente dal dibattere se esista o non esista Dio. Nel momento in cui noi figli conosciamo Gesù, abbiamo modo di onorare i nostri genitori, facendo un atto che dimostri concretamente la stima per loro: parlare loro di Gesù e pre
gare per loro affinché Lo accettino nella loro vita. Quale privilegio abbiamo, genitori e figli, di onorarci a vicenda per il dono della vita! Con l’aiuto di Dio, viviamola e spendiamola secondo la volontà del nostro Creatore sino all’ultimo respiro prima di riaprire gli occhi nella vita eterna con Lui.

Nessun commento:

Posta un commento