18 novembre 2014

IL DESTINO (monologo teatrale)

Il destino? è il cozzare delle macchinine le une contro le altre,su quelle piste di cui ogni circo va fiero: quando meno te lo aspetti,ti lascia a piedi,lì dove capita,proprio come loro quando l'effetto gettone finisce. A lui non interessa se sei intrappolata da chi ti circonda e non riesci a districarti da quell'intreccio, non si preoccupa di fornirti un altro gettone per farti ripartire e non ha nemmeno un guardiano della pista che arrivi in tuo soccorso. Resti lì e gli altri ti guardano con quell'espressione fra la compassione ed il rassegnato che lascia chiaramente intravedere la solita scritta sulla fronte: "è il destino!".Poi loro se ne vanno, ognuno per il proprio destino,lasciate le loro macchinine lì,al centro della pista, tutte col loro muso addosso alla tua quasi a curiosare cosa farà il tuo destino. Se ne va, il tuo destino: si scosta di qualche metro,come un innamorato geloso per vedere se lo segui. Puoi forse tu ignorarlo,lasciarlo,abbandonarlo? E per chi? Per un altro il quale,senza dubbio,non tarderebbe a dirsi “il tuo destino”? Senza nemmeno avvedertene,eccoti al suo fianco,di pari passo,mano nella mano, tu ed il tuo solito destino di cui non riesci mai a prevenire le svolte, ad evitare gli incidenti di percorso,ad afferrare i piacevoli e rari momenti in cui pare sorriderti. E’ sornione , il tuo destino! Morbido gattone si struscia sulle tue gambe miagolando affetto, aspettando che tu chiuda un occhio, mentre accarezzi il suo pelo morbido e ti illudi che le sue fusa di piacere esprimano la garanzia di un’intesa consolidata , per sfuggirti dal grembo e correre a rubarti la bistecca dimenticata nel piatto sul tavolo in cucina. Ti lascia senza cena, il tuo destino,facendosi gioco del tuo sospirato innamorato di cui sei in attesa per una serata speciale, voi due soli. Ma no! Non voi due !Voi tre perché il tuo peloso destino,micio di razza, geloso del suo territorio,annusa l’estraneo e,affilati gli artigli,zac che te lo sistema ! E’il tuo destino,non hai scampo. Irritata gli lanci occhiate di fuoco,a fatica trattieni meritati improperi che lui,il tuo spavaldo destino, non sente. Ora è aquila, il tuo destino,accovacciato sulle cime di vette innevate ti osserva e ti scruta ed aspetta che ti passi la rabbia. Sorgerà il nuovo giorno e sarà di nuovo del tuo destino.

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