05 aprile 2014

TUTTI IN VISITA AL VAJONT !?!

Io sono Bellunese. Il 9 ottobre 1963 avevo poco più di nove anni,allora la velocità delle comunicazioni era assimilabile alla velocità dello struscio della lumaca ma, io non posso rifiutare il riaccendersi improvviso,doloroso ,velocissimo del ricordo delle telefonate con mia nonna,noi a Milano lei residente in provincia,con mia zia residente in Australia: il terrore,l’orrore, il timore del racconto di una tragedia così nostra,così intima io lo vivo ancor oggi,proprio ora mentre ne scrivo. E’ una preghiera,una supplica quella che la mia mente sa cantare al cuore cercando di cullarlo,quasi stordirlo in una dolce nenia che spenga i nuovi singhiozzi d’un pianto mai del tutto consumato: “Non veniteci a trovare,non venite a renderci omaggio se prima non avete preparato il vostro cuore al’incontro col dolore,con lo strazio dignitosamente serbati in chi non sa i numeri ma,conosce i nomi,il viso,la vita di chi non è più per mano dell’assurda cupidigia di uomini legittimati nei loro funebri progetti da un o Stato cosciente e consenziente! Non venite a fotografare monumenti ai quali apporre didascalie impersonali da pubblicare a testimonianza di un viaggio dovuto,seppur di buon grado, di cui sapete e potete solo cogliere i numeri perché di quella Gente non sapete nulla,nulla! e non udite nel silenzio della valle il loro tacito pianto,non condividete l’abbraccio dei monti straziati e violentati,costretti a rovinare sugli abitanti poveri ma onesti di cui riconoscevano il singolo passo,il personale canto ! “ tz

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