04 aprile 2014

LA RIVOLTA IN VENETO,un grido di dolore che non si vuol ascoltare

E mentre sono al lavoro, il mio pensiero va ai Veneti incarcerati ed alle loro famiglie: gli uni insonni sulle brande, gli altri che si girano e rigirano nei letti troppo grandi,troppo vuoti. Mi par di sentire i loro sospiri, il cigolio di reti smagliate,il fruscio delle lenzuola agitate da gambe e braccia che non riescono a stare fermi e mi par di poter condividere la loro domanda: "perchè!?!". Tornerò fra le mie montagne, troverò il tempo per osservarle di nuovo con l'avidità di sempre ed a loro chiederò: "Perchè!?!". Sarà il sibilo del vento,sconfitto dall'opporsi al suo passaggio dalle fronde di boschi secolari,sarà il canto degli uccelli ed il borbottio stizzito degli animali a raccontarmi di una libertà sofferta,di cicatrici di nuovo sanguinanti, di terra e uomini strappati alle loro comuni radici!?! Odo il pianto della mia terra,odo il pianto della mia gente...tz.

Nessun commento:

Posta un commento