08 marzo 2016

QUALE DONNA?

Ad oggi, posso raccontare di aver vissuto la prima metà della mia esistenza secondo i principi in auge della società civile. I miei genitori mi hanno cresciuta ed educata secondo gli insegnamenti cattolici da loro conosciuti e praticati secondo la loro coscienza e possibilità che non voglio mettere in discussione; da adolescente e giovane donna, io ho elaborato a modo mio i loro insegnamenti imbibendoli dei concetti rivoluzionari e di rivendicazione dell'indipendenza della donna, sia in ambito sociale, sia di diritti di "gestione" del proprio corpo. Qualcuno ricorda lo slogan "io sono mia"? Come moltissime mie coetanee, mi sentivo parte integrante di un progresso di libertà e conquista di diritti per le donne che anche il buon Dio, ritenevo, non potesse non condividere. Sostenuta e giustificata dal pensiero corrente, sono riuscita a dare una svolta così progressista alla mia vita da trovarmi in notevoli difficoltà, nell'indifferenza di molte " amiche" le quali riscoprirono nei miei confronti l'antica arte de pettegolezzo piuttosto che della solidarietà fra donne , sventolata in numerosi cortei di protesta. Fu allora che , grazie a Dio, riaffiorano nella mia mente i semplici insegnamenti di vita cristiana dalla mia coscienza messi a tacere. Avevo allora 30 anni circa, storie di amori accantonate con un matrimonio in via di disfacimento in nome di una giustizia umana fondata sulla logica "meglio separati che litigiosi, per il bene dei figli" ed una profonda convinzione di aver fallito in tutto, che anche un padre spirituale, un frate francescano, non riusciva a cancellare. Ripresi a pregare, il Signore non tardò a rispondermi compiendo un miracolo straordinario: alla mia dichiarazione di voler affidare la mia vita a Lui, la lettura del vangelo e del vecchio testamento fu chiara, comprensibile e molti passi risultarono specifiche risposte ai miei pensieri, ai miei problemi. Scoprii anche dei richiami al mio comportamento, nei confronti di me stessa, delle persone a me vicine e particolarmente nei confronti di mio marito: scelsi allora di accettare Gesù nella mia vita e di iniziare un nuovo percorso di vita , secondo i suoi insegnamenti.Così scoprii il vivere nella libertà cristiana, nella gioia, nella vita "esuberante" promessa da Gesù. IL Signore ha continuato a compiere miracoli, giorno dopo giorno, ricostituendo il nostro matrimonio, risolvendo ogni problema quotidiano e così continua a benedire la mia famiglia. Oggi si festeggia la giornata internazionale della donna ; domando: davvero vi è di che festeggiare? Di quale libertà possono gioire le donne, oggi? Quale riconoscimento ci è attribuito nel corso dell'anno? Le nostre scelte sono sempre meritevoli della considerazione dei nostri mariti? Chi può darci insegnamenti imperituri, per il nostro bene e per la nostra famiglia? Io ho trovato ogni risposta in Gesù e come me moltissime altre donne, perciò l'unico augurio che posso fare a tutte di cuore è di tornare alla preghiera per trovare la perfetta risposta in Gesù .

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