15 luglio 2012

LAVAVETRI

" Lavavetri




Finalmente! Per giorni mi sono mossa spiando e controllando, in giorni ed in orari diversi, se si fosse al fine lasciato andare a vogliose, dolci tentazioni: niente! Non volendo offrire il fianco, il mio fianco, alle solite,seppur obsolete, battutacce ironico - sagaci, per settimane mi son dovuta aggirare nelle vicinanze con fare noncurante, fingendo di spolverare suppellettili o di lucidare argenterie ma,tenendo ben d'occhio il preziosissimo oggetto dei desideri riposto in un angolo remoto perché non suscitasse improvvisi impulsi goderecci: da parte sua,del critico osservatore dei miei comportamenti,neppure un cenno di cedimento! La scorsa notte ho dormito male,turbata da sogni che altro non erano se non il ripercorrere passaggi del mio lavoro del pomeriggio precedente, brutta faccenda il portarsi a letto il lavoro!, trovando pace in un sogno vero e quanto mai scanzonato solo all'alba sì da svegliarmi un tantino frastornata a tg5 già iniziato: trangugiate le notizie, mi sono avviata a più consona colazione, incapace di prevedere l'evento. Se ne stava lì seduto a tavola, bello tranquillo e serafico, il mio compagno di sempre,seminudo causa la calura del giorno prima ( stamane a Milano si gode di un’ ottima frescura estiva), caffè e latte a scaldare sui fornelli, pane,biscotti,fette biscottate ben disposti sul piatto di portata e lì, proprio in mezzo, ecco che emergeva l'oggetto prezioso a cui,oggi, nemmeno pensavo di riconoscere reverenza! Grande,etichettato,colorato,intonso! Non ho chiesto se per mancanza di tempo o per sottile,ironica perversione non fosse stato ancora violentato,tant'è! Mi son goduta persino il fruscio del tappo che ,afferrato con mano decisa,nell'abbandonare il corpo di cui era guardiano trascinava con sè il sottile foglio d'alluminio,sigillo di tanta leccornia! "Ne vuoi un po'?", fu la classica domanda mentre l’apposita spatola affondava nella superficie morbida.

"No,grazie", risposi prontamente nascondendo in un finto sbadiglio l'aprirsi della mia bocca già propensa a sublime degustazione.

Passarono minuti scanditi dall'immergersi della piccola spatola,dal suo riemergere dal barattolo carica di crema, dalla sapiente ed attenta spalmatura su piccole fette di pane. delizia per il palato altrui.

"Sicura?" chiese, "sicura" risposi.

Sinceramente avrei voluto resistere ma,come si fa a sprecare tanto ben e buon di Dio? Non potevo permettere di certo alcuno spreco! Il mio compagno,tanto bravo è nello spalmare quanto incapace è di non lasciare crema appiccicata al vetro in notevole quantità che,lasciata lì si rovinerebbe di sicuro perdendo di gusto quindi..mi lasciai sopraffare dalla mia indole di lavavetri ed entrai in azione: con delicatezza mi impossessai del barattolo e con gran delicatezza,alternando un dito all'altro a seconda della profondità dell'area vitrea da ripulire, ridonai trasparenza al vetro e solleticai le mie papille gustative già in festa.

Finalmente s'era deciso! L'onore di aprire il barattolo io lo lascio sempre a lui, il mio amato compagno; le pulizie le riservo sempre a me,come è giusto che sia, donna di casa; che colpa ne ho se mi tocca far da "lavavetri"? " tz

Milano, 12 luglio 2012

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