13 settembre 2016

MILANO

Mille mani tracciano disegni
sul foglio srotolato
nella piazza del centro
dall'uomo deturpato,
per un tempo diceva,
da dromedari mostruosi
fieri con la loro spigolosa gobba
di nascondere l'eleganza
dell'antico castello
che di te narra la fiera storia
di identità e potenza,
mia città amata
che traccia non trovi
di menzione a te rivolta
fra i vivaci colori
di matite condotte
a comporre sogni nascosti,
pensieri rivolti ad altri mondi,
altre città
mentre tu ospitale sopporti
schizzi di inchiostro diffamanti,
urenti come incisioni chirurgiche.
Indifferenti al tuo richiamo,
tu che ti doni nell'abbraccio fraterno
capiente ventre materno,
si concedono ad ogni fantasia
mani colorate, nervose e frenetiche
nello sbrodolare quel foglio sacrificato
contro la sua volontà
e tu, Milano,
senza darlo a vedere
piangi nel cuore di chi ti ama.

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