01 agosto 2014

MI VIEN DA PIANGERE

Quand'ero ragazzina,insieme alle mie amiche, ho spesso riso e bonariamente deriso il nostro parroco ottuagenario il quale,quando celebrava la messa per noi bambini,trovava sempre lo spunto, prima o poi, per fare scorrere le lacrime sulle sue gote in un pianto di commozione. La mia mamma mi spiegava che con il passare degli anni si diventa più sensibili,si scorge il termine della vita e si prova una gran pena per ciò che dobbiamo lasciare.Da questo punto di vista, devo riconoscermi ultracentenaria,ora! Sono Bellunese,è vero ma,sono anche Milanese e Milano in attesa dell'EXPO 2015 mi fa versare molte lacrime, per me stessa inattese e sorprendenti. Soffro nel vedere la mia città così negativamente al passo coi tempi e non trovo consolazione alcuna sbirciando qualche altro angolo di mondo. Forse ciò che mi turba maggiormente è l'impotenza in cui siamo stati spinti o siamo caduto col nulla osta di chi dovrebbe governarci,forse è il sapere che così dovranno svolgersi i fatti in vista del ritorno di Gesù,secondo l'insegnamento biblico,soprattutto è un vero dispiacere vedere l'umanità affogare nella cattiveria la quale dilaga fra i non credenti come macchia d'olio su cui scivolano tutti,uno dopo l'altro. In tutto ciò, trovo decisamente indecenti gli accorgimenti decorativi con cui si sta mortificando Milano a cui si tolgono gli aspetti peculiari i quali, in quanto tali, la distinguono da ogni altra città del mondo. Ho appena sgambettato per le vie del centro,da piazza S:Babila a largo Cairoli, Castello Sforzesco per intenderci e, al di là dello sbandieramento dei drappi di ogni nazione partecipante all'EXPO 2015 ogni angolo pullula di persone senza fissa dimora,forse anche senza pasto fisso, che si ingegnano a rendere meno evidente la loro questua offrendo interpretazioni musicali o artigianali di ogni genere; in piazza Duomo svettano alberelli raccolti in aiuole insignificanti che rovinano il colpo d'occhio e la simmetria della piazza e, a nascondere il Castello,non sazi delle astruse strutture EXPO 2015 ora vi sono anche i campi di grano con ornamento di zucche,basilico,pomodori. Una tragedia. Il riso e le facce dei turisti i quali giocano a nascondino fra i campi di grano sono delle terribili freccette al cuore dei milanesi. Ho guardato in cagnesco anche Garibaldi,stamattina, immortalato vittorioso nello splendido monumento circondato da aiuole multicolori e gli ho sussurrato :"visto cosa hai combinato?" pur sapendo che, almeno per le scelte attuali colpa non gli è attribuibile. Sono davvero così incapaci, i Milanesi, da non saper amare la loro città per come è cresciuta,espropriati i campi della gleba al servizio degli Sforza,scacciati gli Austriaci,risollevatasi dopo gli eventi bellici?E' mai possibile che il gusto raffinato degli italiani si esprima solo in vestiti,scarpe e borsette? Abbiamo dei doni preziosi che non possono essere contraffatti e noi li mimetizziamo in malo modo!?! Amore mio, sapessi come è strano darti appuntamento a Milano fra il mais del quarto campo di grano !

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