08 giugno 2016

RISVEGLI

Ci son quei risvegli dallo stato di sopore, in agguato nella notte di lavoro, che ti rubano il re
spiro. "Ho paura di non camminare più" ti confida a mezza voce quello scriciolo di ragazza dai grandi e penetranti occhi azzurri, li vedi puntati nei tuoi, luminosi a infrangere il buio della stanza , lame taglienti la tua coscienza presa in trappola fra la necessità di una mezza bugia compassionevole e la cruda realtà che maneggi delicatamente, con cura, due gambe senza più tono muscolare, le estremità omai deformi, doloranti.
Ti aggrappi alla prospettiva, speri, prossima di un centro di riabilitazione. " Lo sai, te lo ha detto il medico, andrai in una struttura dove sarai seguita a dovere...",  provvidenziale lo squillo di un campanello ti toglie da quell'imbarazzo. Ti allontani componendo il tuo viso e riordinando i tuoi pensieri su misura per chi ti aspetta per confidarti desideri più simili a sogni che a speranze. D' altro canto, è ancora notte e solo i merli là fuori, nel parco, possono raccontarsi la verità che tu hai dispersa nel vento.

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